FERMO – È arrivata puntuale e decisa la risposta del presidente della Provincia Fabrizio Cesetti alle critiche del consigliere Di Ruscio e dei sindacati sulla situazione del Centro per l’Impiego, l’Orientamento e la Formazione professionale e sul ricorso per soli 4 mesi al lavoro interinale.
“Il consigliere provinciale Di Ruscio – ha affermato Cesetti – chiede di avviare nuove procedure di evidenza pubblica per assunzioni di personale, dimenticando forse le sue battaglie contro i concorsi di due anni fa e soprattutto non considerando che la possibilità di organizzare un concorso pubblico non dipende unicamente da una volontà politica dell’Amministrazione, o addirittura dalla discrezionalità di un dirigente, ma deve far riferimento a precisi vincoli che sono il frutto della grave situazione del Paese. Ebbene non vi è più alcuna possibilità in questo mandato amministrativo di espletare nuovi concorsi a causa degli ulteriori drastici tagli alle risorse correnti del 2013 operate dall’ultima legge finanziaria, dei vincoli insuperabili sulla spesa annua del personale e della necessità di mantenere l’equilibrio finanziario. In assenza della possibilità di espletare concorsi ma anche di aumentare la spesa del personale attraverso le altre forme contrattuali previste dalla legge non esiste che la possibilità di ricorrere, in casi limitati e circoscritti, alle forme di outsourcing di servizi ovvero ai contratti di somministrazione le agenzie interinali. Ed è proprio quello che il competente dirigente ha fatto con una decisione ampiamente motivata e condivisa dall’Amministrazione”.
Il Presidente ha quindi spiegato che l’operazione del ricorso al lavoro interinale, oltre ad essere legittima, è stata gestita con correttezza, trasparenza e cautela. Per quanto concerne poi eventuali rischi di fughe di dati sensibili ipotizzate dai Sindacati, Cesetti ha fatto presente che tale rischio potrebbe ben coinvolgere ogni operatore dell’Amministrazione Pubblica. “Ciascun soggetto che a qualsiasi titolo operi all’interno dell’Amministrazione è tenuto a rispettarne il codice etico e a garantire un comportamento professionale deontologicamente ineccepibile, e il loro allarme costituisce un atto di sfiducia nei confronti dei Responsabili dei Servizi con in testa il Dirigente. In ogni caso ai lavoratori interinali incaricati è stato fatto sottoscrivere lo stesso atto per la “privacy” dei dipendenti pubblici. Peraltro il problema non ha fondamento perché due dei quattro interinali operano a supporto dell’ufficio rendicontazione della spesa del FSE e per questo motivo sono stati scelti necessariamente due ragionieri che non sarebbe stato possibile reperire tra le graduatorie dei vecchi concorsi, mentre gli altri due interinali non hanno accesso alle funzioni più sensibili di job agency.”
Cesetti ha concluso ribadendo che sindacati e consiglieri provinciali, insistendo nel denunciare tale situazione non aiutano di certo il Servizio e gli utenti. “Il Governo Centrale – ricorda Cesetti – negli ultimi 3 anni ha tagliato di oltre 7 milioni di euro le risorse correnti del bilancio della nostra Provincia, ha bloccato ogni forma di assunzione e non ha onorato i debiti per l’alluvione per circa 3,5 milioni di euro. Chi denuncia la situazione del Ciof si limita a preoccuparsi delle centinaia di disoccupati che si rivolgono giornalmente al Centro per l’Impiego – persone che ovviamente meritano la massima attenzione – dimenticando però le altrettanto notevoli difficoltà del campo della formazione dove il relativo Servizio sta fronteggiando l’obbligo formativo di oltre 5.000 cassaintegrati in deroga, numeri che all’inizio del nostro mandato hanno seriamente rischiato di mandare in tilt la nostra organizzazione che, al contrario, oggi, pur con i limiti normativi e le grandi difficoltà di cui sopra, riesce a tenere il passo grazie alla professionalità e al sacrificio dei suoi circa 50 dipendenti”.