ANCONA – Sulla vicenda Indesit intervengono Confartigianato e Cna Marche che ritengono opportuno riflettere sulla fuga dalle Marche dei grandi gruppi industriali e sulla delocalizzazione di gran parte delle produzioni. La crisi dell’Indesit con il taglio di 710 posti di lavoro nelle Marche, di cui 480 a Fabriano e 230 a Comunanza, è la sintesi della crisi del sistema manifatturiero degli ultimi cinque anni; anni caratterizzati dalla chiusura di più di 4mila imprese, senza considerare l’altra grave crisi del settore edile, nel silenzio quasi totale.
“La vicenda dell’Indesit – commentano Confartigianato e Cna Marche – rappresenta una ulteriore grave ferita inferta al modello di sviluppo marchigiano fondato sui distretti e sul manifatturiero. Di quel modello restano la tenacia e il sacrificio di migliaia di piccole imprese diffuse sul territorio che, malgrado un calo del fatturato del 13,7 per cento, nel 2012 hanno visto un lieve aumento delle spese per retribuzioni pari allo 0,9 per cento”. Imprese consapevoli di dover fare sforzi di razionalizzazione pur di non licenziare dipendenti che potrebbero essere inutili data la fuga dalle Marche dei grandi gruppi industriali. Questo il caso dell’Indesit che, decidendo di delocalizzare gran parte delle produzioni, “mettono in gravissima difficoltà le aziende artigiane della subfornitura e tutto l’indotto che gravita attorno ai distretti industriali“. Per le associazioni dell’artigianato e della piccola impresa accusano queste comportamento che potrebbe decretare la fine del modello marchigiano di sviluppo; sviluppo nel settore soprattutto manifatturiero che gode tra l’altro di finanziamenti regionali finalizzati proprio a evitare la delocalizzazione delle produzioni e subordinati al mantenimento delle produzioni nelle Marche.
“Senza uno sforzo comune delle istituzioni, degli istituti di credito, delle associazioni economiche e sociali, continueremo ad assistere nei prossimi anni al declino definitivo del modello marchigiano ed alla desertificazione industriale della nostra regione”, si conclude amaramente nella nota stampa e doveroso l’appello alla Regione, ai parlamentari e alle forze politiche e sociali marchigiane a mobilitarsi per la soluzione della vicenda Indesit, nonché rasserenare il cammino dello sviluppo produttivo regionale.