ASCOLI PICENO – Conferire alle diverse tradizioni popolari del Piceno una degna dimensione storiografica, culturale e scientifica: è questo l’obiettivo dell’ultima fatica di Mario Polia dal titolo “L’Aratro e la Barca” (Librati editori) che è stata presentata sabato scorso ad Ascoli Piceno. Dinanzi ad una nutrita presenza di pubblico che ha gremito la sala Docens del Palazzetto della Rinascita, l’insigne antropologo ha ripercorso le tappe salienti di un’opera che si è avvalsa del notevole contributo di enti, associazioni, Archeo club, studiosi e tanti volontari di tutta la provincia ascolana impegnati a raccogliere direttamente da anziani e da informatori del posto le tradizioni ed i costumi tipici di questo territorio. Un complesso e vasto lavoro di ricerca che ha visto il “Centro Studi Tradizioni Picene” in sinergia con l’Assessorato Provinciale alla Cultura e i Comuni di Ascoli e Spinetoli definire ogni aspetto e contenuto di un progetto editoriale di grande rilevanza anche per le regioni limitrofe e l’intero Centro Italia.
PARLA LA PROVINCIA – “Si tratta di un’opera di enorme spessore culturale molto importante, soprattutto in un periodo come quello attuale segnato da una profonda crisi, non solo economica e finanziaria, ma in particolare di valori e di riferimenti morali. Per la prima volta – ha dichiarato l’assessore provinciale Andrea Maria Antonini – tutto il Piceno, dalla montagna sino alla costa passando per la vallata e per le aree collinare, è stato collocato al centro di un’ambiziosa idea progettuale che ha voluto rendere omaggio a un’identità popolare fortemente radicata alle proprie origini e alle proprie tradizioni”. Sulla stessa scia anche il presidente Piero Celani che ha messo in rilievo “l’alta valenza educativa e sociale degli anziani e dei nonni che sono, a tutti gli effetti, gli autentici depositari di un sapere, una preziosa guida soprattutto per le giovani generazioni”. Infine, da parte sua, il sindaco Castelli ha voluto rimarcare “le finalità dell’opera che nei suoi intenti permette ad ogni lettore di compiere una profonda e analitica riflessione sulle radici culturali e popolari del posto”.
IL PARERE DELL’AUTORE – Con il solito acume e carisma, quindi, Mario Polia, in veste di autore e presidente del “Centro Studi Tradizioni Picene”, ha enucleato i principi ispiratori del doppio volume ricchissimo di spunti antropologici e di citazioni che legano idealmente millenarie tradizioni europee con modi di dire e tradizioni contadine tipicamente dell’Ascolano. “Grazie all’infaticabile contributo di associazioni, pro loco e appassionati abbiamo raccolto uno straordinario ventaglio di storie, racconti, tecniche agricole, superstizioni e consuetudini che abbracciano all’incirca quasi due secoli di vita. Un ampio lavoro che si è fondato essenzialmente su una rigorosa comparazione storico e culturale affrontata sempre con assoluto rispetto verso gli intervistati che, con grande disponibilità e dedizione, hanno collaborato fattivamente alla buona riuscita della iniziativa. L’aratro e la barca rappresenta un’opera destinata sicuramente a diventare un importante punto di riferimento per ogni futuro studio che voglia indagare e ricostruire le maggiori tradizioni del Piceno”, ha concluso Polia.