Stai sfogliando la categoria ‘Cinema’
Gli spettatori, si sa, ogni tanto hanno bisogno di favole. La Disney da sempre riesce a soddisfare i palati di chi cerca sullo schermo storie capaci di far sognare un po’, con leggerezza, sorrisi e miele a servizio di trame leggere e dal finale prevedibile. Ogni film va contestualizzato in base al modo di presentarsi e agli obiettivi che palesa. In questo senso, L’incredibile vita di Timothy
23 Dicembre 1983: nelle sale cinematografiche italiane esce Vacanze di Natale, di Carlo Vanzina. 3 miliardi di incasso, dovuti al traino del successo dei due capitoli di Sapore di mare, tanto da esserne considerato la versione invernale, seppur posticipato all’inizio degli anni 80. La formula del resto si era già dimostrata valida: trama esile, cast ricco di volti noti dalla battuta facile, gag
Nel 1984 Tim Burton girò un cortometraggio per la Disney (il secondo dopo Vincent film_1982). A causa della censura che ne vietò la visione per i minori di 14 anni, il corto ebbe poco successo, e di fatto sancì la rottura del regista con la Disney, che lo accusò di aver sprecato le risorse della produzione. Nel 2012 il film torna alla luce in un lungometraggio in stop motion 3D, che ottiene la
Il Male è in genere un nemico esterno, ha una propria identità e personalità, si confronta col Bene in sfide all’ultimo sangue e come nelle migliori tradizioni ne esce sconfitto. Ma a volte il Male è l’altra faccia del Bene, con il quale condivide lo stesso corpo. E’ la malattia, fisica o mentale, e diventa allora il nemico da combattere. Le deviazioni della psiche rappresentano un altro
“La talpa è un animale che scava gallerie sotto terra in cerca del sole. A volte risale in superficie, e quando vede il sole diventa cieco”. Ci sono film difficilmente catalogabili in un genere predefinito. Film che nascono senza velleità di successo ma che si diffondono grazie al passaparola e diventano di culto. La storia di El Topo, del regista-attore cileno Alejandro Jodorowsky segue
L’amore è qualcosa di strano. Magico per alcune anime romantiche, misterioso per qualche solitario sognatore, inutile per i duri e puri, ma sicuramente strano. Strano per diverse ragioni: riesce a travolgere anche chi non lo cerca e non se lo aspetta (sì, anche gli incorruttibili duri e puri), spinge a comportamenti talvolta folli e spesso del tutto estranei allo stile di chi se ne rende protagonista. Ma
Gli evangelizzati della Apple Computer probabilmente non hanno gradito il film, ma per i neofiti di questo genere, è un film sulla vita arida, fredda, distaccata dell’innovatore più famoso del mondo. Questa è stata la mia impressione, appartenendo al settore dei nuovo seguaci Apple. L’impressione che ho avuto per tutta la durata del film è stata: Steve Jobs è un manipolatore. Un uomo geneticamente
“Ci sono alcuni uccelli che per la rabbia si sbattono contro le sbarre della loro gabbia. Ma anche se si lascia aperta la porta, non scappano. Restano in un angolo. E osservano”. Si dice che ogni individuo sia l’artefice del proprio destino. La vita segue lo sviluppo dato da scelte e progetti. Ma l’uomo è di natura un animale sociale, e la società in cui egli cresce ne influenza inevitabilmente
Cosa accade in una comunità di poche persone, in cui tutti si conoscono, quando l’uomo più solitario e schivo si fa vedere in giro con una bambola gonfiabile, presentandola come la propria fidanzata? Questo tema bizzarro quanto originale potrebbe dar luogo a una commedia ridanciana giocata su facili equivoci sessuali e destinata a morire in poche settimane. Il film di Craig Gillespie riesce invece
Il passaggio dall’adolescenza all’età adulta, la scoperta dell’amore, del sesso e delle relazioni sociali è stato affrontato spesso nella storia del cinema. Al di là dei risultati più o meno validi, i film che ne trattano si appiattiscono frequentemente in un approccio che ne determina il target, tanto da venir semplicisticamente catalogati nel genere adolescenziale. Con un giudizio aprioristico,
“Non è facile diventare un tifoso di calcio, ci vogliono anni, ma se ti applichi ore ed ore entri a far parte di una nuova famiglia”. Ultimamente il tifo è tornato ad essere al centro di dibattiti e polemiche, come avviene ciclicamente ogni volta che le intemperanze degli ultras sconvolgono la morale comune. Si assiste quindi a partite dialettiche giocate da due schieramenti: chi vorrebbe chiudere
Ciclicamente si sente parlare di crisi. Viene prima paventata come uno spettro, poi attesa come un uragano ed infine subita, con strascichi che lasciano il segno. Chi c’è dietro? Cosa succede nella mente di chi ha la possibilità di tenere in mano le sorti del mondo? Margin Call cerca di dare una risposta a queste domande. Eric Dale (Stanley Tucci), capo settore della Gestione rischi in una banca di credito