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The Artist

Gorge Valentin, grande divo della Hollywood muta del 1927, con l’avvento del sonoro si ritrova sul lastrico: nessuno vuole più un attore che non parli e che faccia smorfie per recitare. Le uniche cose che gli rimangono sono un fedele maggiordomo, il suo cane e il ricordo di esser stato una stella del cinema di cui ora nessuno si ricorda. In questo sfondo privo di speranze, sarà l’amore reciproco

Unbreakable

David Dunn, uomo il cui matrimonio sembra volgere al termine, è l’unico sopravvissuto a un incidente ferroviario. Nello spavento la cosa sembra finire li, fino a quando non riceve biglietto: il mittente è Elijah, un uomo affetto da una rara malattia che rende le ossa deboli impedendogli qualsiasi urto, per quello soprannominato “uomo di vetro”, che gestisce una galleria di fumetti. L’incontro

Flop Soderbergh

Si può proprio dire senza incertezze: con “Knockout – Resa dei conti” Soderbergh ha sbagliato il colpo. Il film vorrebbe essere un thriller, ma non ne possiede i ritmi sostenuti. Non potrebbe neanche essere una spy story, visto che le macchinazioni e gli intrighi tipici del genere sono presenti in minima parte (paradossalmente ne troviamo di più nella serie di “Ocean’s eleven”). LA

Oscar, i vincitori

Come ogni anno, giunge la notte più attesa dal cinefilo medio: la notte degli Academy Awards, i più ambiti premi del mondo cinematografico. Quest’anno, già a partire dalle nomination, l’andazzo si era intuito da tempo: l’industria hollywoodiana ha deciso di premiare non il film migliore (anche se, effettivamente, questo è un po’ di default nell’Oscar in sé), ma quello più