ASCOLI PICENO – Tra una critica e un apprezzamento sembra quasi completamente svelato il contenuto del nuovo Piano regolatore generale di Ascoli. Gli ascolani hanno dovuto attendere quaranta lunghi anni prima di avere questo nuovo prezioso strumento che sì detta le linee per lo sviluppo urbanistico ma racchiude in sé anche molto del futuro economico della città, della sua identità e vocazione.
LA STORIA – Il primo Prg risale al 1905. Si trattò in verità di un Piano regolatore edilizio e di risanamento e fognature cittadine redatto dagli ingegneri Raddi e Anelli Nel 1954, invece, fu invece l’architetto Pallottini ad iniziare l’espansione verso i quartieri Luciani, Tofare, e la zona industriale di Castagneti dando lo start negli anni Settanta alla “città lineare”.
CONTENUTI – L’Ascoli del futuro tratteggiata nel nuovo Prg avrà un occhio di riguardo per i giovani. Ad essi in particolare sarà rivolta l’edilizia agevolata che mirerà anche ad un riequilibrio verso ovest, tentando dunque di arginare l’esodo delle giovani coppie verso la Vallata del Tronto che ha visto negli ultimi anni un aumento della popolazione a scapito del capoluogo. Novità, non troppo nuova, l’ospedale a Campolungo. Un’ipotesi spesso emersa negli incontri a tema sanità e nelle frequenti conferenze dei sindaci e che fu anche motivo di aspro scontro tra il primo cittadino ascolano e l’omologo sambenedettese.
Ma la vera sfida del Prg sembra risiedere nel collegamento forte tra disegno della nuova realtà urbanistica, sviluppo economico e vocazione della città. A partire dalla definizione di “città degli orti” che l’architetto Pierluigi Cervellati, incaricato di redigere il prospetto ha utilizzato per descrivere il modello che ha in mente per il futuro del capoluogo piceno. Un nuovo assetto che abbia nel fiume il suo fulcro, perché attorno ad esso si è sviluppata la città e da esso può ripartire un nuovo sviluppo, anche economico. In questo contesto si inserisce la sfida delle sfide: l’area Carbon che in sé racchiuderà oltre alla risoluzione della questione inquinamento anche il Polo tecnologico da cui dipenderà parte della risposta occupazionale, seppur tardiva che la città si attende.
L’ultima notizia svelata riguarda la sopraelevazione dell’attuale parcheggio di Torricella, con la realizzazione di un secondo piano che raddoppierà i 372 posti auto attualmente disponibili nella struttura. La scelta muove anche nella direzione di ridurre le aree di sosta all’interno del centro storico per restituire ai pedoni e ai turisti alcune aree della città, come piazza Ventidio Basso. Il tutto però passa attraverso la riacquisizione dei parcheggi da parte del Comune. Anche questa una risposta che i cittadini attendono con trepidazione, della quale però da qualche tempo non si parla più.