ASCOLI PICENO – Un calo netto, nella provincia di Ascoli, del 4,5 per cento sul totale delle imprese e del 9,1 per cento sul totale delle sole imprese artigiane: questo il preoccupante dato sul prestito alle imprese che emerge dall’analisi elaborata dal Centro studi della Confartigianato di Ascoli Piceno. Situazione critica anche a Macerata, dove il tasso negativo è dell’8,1 per cento. Per completare il quadro marchigiano, Pesaro e Urbino sono scesi del 7,3 per cento. Va evidenziato che i dati si riferiscono alla variazione tra i prestiti ottenuti nel giugno 2012 e quelli dell’anno precedente, ovvero del giugno 2011.
LE PAROLE DEL PRESIDENTE – “Numeri che si commentano da soli – sottolinea Moreno Bruni, presidente di Confartigianato nonché membro di Giunta della Camera di Commercio – e che evidenziano la grave situazione di difficoltà, per le aziende e in particolar modo per quelle artigiane, di attingere al credito. Un valore, quello che supera il 9 per cento, che assume i contorni di un vero e proprio campanello d’allarme”.
STRETTA CREDITIZIA IN CORSO – “Si tratta – sottolinea Marco Rossi condirettore della Cooperativa Artigiana di Garanzia G. Kuferle – di un dato che non fa che confermare ancora di più la stretta creditizia in corso e per la quale numerose imprese, non avendo più liquidità, sono costrette al tramonto. Una situazione difficilissima e ben nota alle oltre 4.000 imprese aderenti alla Kuferle che assistiamo quotidianamente alla ricerca di linee di finanziamento che vadano a buon fine. “Ad Ancona, ad esempio, pur di fronte ad una percentuale di diminuzione del credito pari al 6,2 per cento sul totale delle imprese, il dato per l’artigianato è inferiore a quello ascolano, con un 7,6 per cento. Così come a Fermo la situazione è sempre difficile ma migliore, con un 6,2 per cento in meno”.
SENZA CREDITO LE IMPRESE NON VIVONO – “Così – avverte Guido Tarli, segretario interprovinciale della Confartigianato – si sta minando alla base il sistema produttivo locale, la vera ossatura della nostra economia costituita in prevalenza da Micro e Piccole Imprese dove la dinamicità, l’adattamento alle mutate condizioni del mercato e l’ingegno nel trovare sempre nuove idee progettuali e imprenditoriali sembrano non essere più fattori determinanti: senza credito le imprese non vivono”.