Rapporto Ecomafia Marche 2020: è stata presentata oggi, in diretta Facebook e Youtube sulle pagine di Legambiente Marche, l’ultima edizione del “Rapporto Ecomafia”, con cui, da anni, l’associazione ambientalista marchigiana racconta i numeri e le storie dei reati commessi contro l’ambiente.
Il dibattito è stato moderato da Francesca Pulcini (Presidente di Legambiente Marche) e Paolo Gasperini (Libera Marche).
A presentare i dati del Rapporto, sono intervenuti Enrico Fontana (Responsabile dell’Osservatorio Nazionale Ambiente e Legalità di Legambiente), Peppe Ruggiero (Ufficio Presidenza Libera), Daniele Boccetti (Segretario Generale Fillea CGIL Marche), Giancarlo Marchetti (Direttore Generale Arpa Marche), Gianpiero Andreatta (Comandante Carabinieri Forestali Marche), Enrico Moretti (Comandante Direzione Marittima Marche) e Daniele Paci (Magistrato Direzione Distrettuale Antimafia Ancona).
Rapporto Ecomafia Marche 2020: in aumento i reati contro l’ambiente
Il “Rapporto Ecomafia Marche 2020” è stato promosso da Legambiente Marche, Libera Marche e Fillea CGIL Marche, in vista della Giornata nazionale in Memoria delle vittime di mafia, promossa dall’associazione Libera, che si svolgerà il 21 marzo.
Per quanto riguarda i reati ambientali complessivi, commessi nelle Marche, sono 990 gli illeciti registrati (con 1.042 persone denunciate, 4 arresti e 280 sequestri).
Nella classifica delle archeomafie, inoltre, le Marche si posizionano al 13° posto in classifica nazionale, con 12 opere rubate; nei reati contro la fauna, la Regione si piazza al 9° posto (con 383 reati, 360 persone denunciate, 1 arresto e 133 sequestri). Riguardo gli incendi, infine, le Marche sono sedicesime con 49 reati (15 persone denunciate e 5 sequestri).
“I numeri di questa edizione del ‘Rapporto Ecomafia 2020’ – ha dichiarato Francesca Pulcini (Presidente di Legambiente Marche) – raccontano un quadro preoccupante sulle illegalità ambientali. Da un lato, aumentano i reati contro l’ambiente; dall’altra parte, però, la pressione dello Stato non si è arrestata.
Non bisogna, però, abbassare la guardia, perché le mafie in questo periodo di pandemia si stanno muovendo e sfruttano proprio la crisi economica e sociale, per estendere ancora di più la loro presenza. Per contrastare l’economia ecocriminale e promuovere l’economia circolare, sostenibile e innovativa, fondata sul pieno rispetto della legalità, è fondamentale completare il quadro normativo in questo campo”.
Don Paolo Gasperini (Libera) ha sottolineato: “Questi dati riguardano la nostra vita presente, letteralmente rovinata dalle ecomafie. Purtroppo, non viviamo in un’isola felice, qui nelle Marche, ed è fondamentale saper leggere il territorio, coglierne i segnali, senza ovviamente estremizzare le questioni. Bisogna essere vigili, sempre. Se l’inquinamento trova un contesto ‘inquinato’, attecchisce molto più facilmente”.
“La ricostruzione post-sisma, il Recovery Plan e il Bonus edilizio 110% faranno arrivare nella nostra Regione centinaia di milioni dedicati al settore edile. – ha affermato Daniele Boccetti (Segretario Generale Fillea CGIL Marche) – Senza contare infrastrutture ed edilizia ospedaliera, che già erano in programma. Per cui l’attenzione deve essere massima, così come i controlli che devono essere capillari. È importante qualificare il settore (imprese-lavoratori-materiali), investendo sulla sicurezza e sulla formazione”.
Gianpiero Andreatta (Carabinieri Forestali Marche) e Enrico Moretti (Direzione Marittima Marche) hanno riferito che spesso, nelle persone sanzionate, vi è consapevolezza del comportamento illecito nei confronti dell’ambiente, evidenziando l’esigenza della collaborazione tra istituzioni e cittadini, per ridurre i reati ambientali.
Giancarlo Marchetti (ArpaM) ha fatto il punto sui risultati dell’Agenzia Regionale per l’ambiente: “Tra gli ecoreati, i rifiuti rappresentano la parte più rilevante. Dal nostro osservatorio, gli illeciti riguardano principalmente la gestione dei rifiuti e derivano anche dalla complessità normativa”.
Il magistrato Daniele Paci ha messo in guardia sui rischi di infiltrazioni mafiose nelle amministrazioni locali, segnalando le indagini effettuate sullo smaltimento delle macerie del sisma nel Centro Italia del 2016: “Nell’ambito delle indagini, sono stati riscontrati i reati di traffico illecito e corruzione, legati alla criminalità organizzata”.