ASCOLI PICENO – All’indomani delle primarie, ha voluto far sentire la propria voce anche il sindaco di Ascoli Guido Castelli. Il primo cittadino, si complimenta con il partito democratico e dice che Renzi non ha avuto la meglio nella nostra città perché c’è un centrodestra ancora forte e credibile.
PERIMETRO POLITICO CENTROSINISTRA SI RIDUCE –“Le primarie del PD hanno rappresentato un momento di grande partecipazione democratica per l’Italia e per il nostro territorio – spiega Castelli in una nota – Mi congratulo con il centro-sinistra per lo sforzo e gli esiti di una metodologia che spero la mia area politica voglia attivare sin dal prossimo 16 dicembre confermando le primarie del PDL. Dal punto di vista locale, il dato politico che emerge dallo svolgimento delle primarie del PD nella città di Ascoli Piceno mi induce ad un paio di riflessioni . La prima riguarda l’affluenza. Il numero degli ascolani che hanno partecipato alla consultazione di domenica scorsa è sostanzialmente identico a quello delle primarie di partito vinte nel 2008 da Veltroni. Se poi consideriamo la netta flessione che si è registrata rispetto alle primarie per la designazione del candidato a Sindaco di Ascoli (in quel frangente furono circa 4.800 gli ascolani che si recarono alle urne per decretare la vittoria di Canzian contro il compianto Peppe Brandimarti) possiamo dire che il perimetro politico del centro sinistra ad Ascoli non evidenzia ampliamenti significativi, anzi si riduce”.
CENTRODESTRA CREDIBILE – “La seconda considerazione é una conseguenza della prima. Nella città di Ascoli, diversamente da San Benedetto e dalla Vallata, Renzi non sfonda. Nel capoluogo non si é verificata quell’emorragia di consensi dal centrodestra verso il Sindaco di Firenze che un po’ ovunque ne ha determinato il successo. Un po’ mi dispiace per un collega che stimo e che conosco molto bene ma evidentemente ad Ascoli gli elettori del centrodestra – pur delusi dal PDL – possono ancora disporre di punti di riferimento credibili nelle istituzioni locali. Anche per questo – nonostante lo sforzo del generosissimo Pesarini (letteralmente accerchiato dai Bersaniani) – non vi è stata alcuna fuga di massa dal centrodestra ascolano verso Renzi”.