ASCOLI PICENO – Mercoledì 21 novembre presso la sala Ceci della Pinacoteca civica di Ascoli si è svolta la consueta cerimonia di giuramento per quattro cittadini di origine straniera, divenuti a tutti gli effetti italiani. Il sindaco Guido Castelli ha approfittato dell’evento per tornare sulle polemiche scatenate in consiglio comunale da parte del Pd sul tema cittadinanza agli stranieri.
ATTIVAZIONE SPORTELLO IMMIGRAZIONE – Ecco il comunicato a firma di Guido Castelli appunto.
“L’incontro di oggi, che ha visto la partecipazione di bambini e giovani, visibilmente emozionati per i propri genitori, parenti o perché diretti interessati, rappresenta la conferma della piena disponibilità all’accoglienza e all’integrazione offerta dalla nostra città. L’occasione è stata quella di parlare con gli intervenuti e raccogliere l’entusiasmo di chi, emigrato per necessità, è felice di aver trovato in questa comunità le basi per costruire un futuro, a dimostrazione del fatto che è possibile crescere insieme, maturando consapevolezza e rispettando le tradizioni di ciascuno. Questo avviene ad Ascoli come nel mondo. Giornalmente ci confrontiamo con le nuove generazioni multietniche ecco perché è importante anche saper cogliere le opportunità che queste nuove cittadinanze possono portare. Proprio in quest’ottica l’amministrazione comunale sta progettando l’attivazione di uno sportello immigrazione che aprirà i battenti all’interno dell’Ufficio relazioni con il pubblico”.
APPROCCIO PROPAGANDISTICO MINORANZA – “Duole constatare che, a fronte del significativo impegno profuso, la minoranza continui a prediligere sul tema dell’immigrazione un approccio strumentale e propagandistico. Forse a causa del clima da campagna elettorale sprigionato dalle primarie abbiamo assistito, nel corso dell’ultimo consiglio comunale, ad una serie di violente chiassate che hanno visto protagonisti soggetti abitualmente molto compassati come Canzian e Pesarini.
ESISTENZA POSIZIONE DIVERSE – “A scatenare l’inedita aggressività dei due esponenti del PD é stata la richiesta di rinvio proposta dal sottoscritto rispetto ad una mozione sul cosiddetto ius soli (è cittadino originario chi nasce sul territorio dello Stato, indipendentemente dalla cittadinanza posseduta dai genitori) sulla quale, peraltro, si era registrata una parziale condivisione. Canzian e Pesarini, sul punto, pretendevano che la maggioranza condividesse forzosamente una posizione estremistica che é stata abbandonata anche molti autorevoli del PD come Renzi e Livia Turco. Pur nella consapevolezza della necessità di superare l’attuale legge sulla cittadinanza – sicuramente troppo restrittiva e anacronistica – anche Renzi e La Turco ritengono che il solo fatto della nascita non può generare automaticamente lo status di cittadini dovendosi aggiungere altri elementi; elementi ancorati generalmente – nelle varie proposte presentate in parlamento – al rapporto con l’obbligo scolastico. La mia richiesta di rinvio era proprio tesa a informare Canzian e Pesarini dell’esistenza di posizioni diverse (e meno oltranziste) della loro in materia di ius soli provenienti dal loro stesso partito. Ma i due esponenti hanno preferito mettersi a urlare. Se avessero studiato un po’ di più i documenti del loro partito avrebbero risparmiato un po’ di voce.”