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Il Commissario alla Ricostruzione, Giovanni Legnini, ha consegnato in Parlamento il pacchetto di proposte per l’utilizzo delle risorse del Recovery Fund e dei fondi della programmazione europea. Una raccolta di iniziative concrete per rafforzare la ricostruzione del Centro Italia colpito dai terremoti del 2009 e del 2016. Progetti per lo sviluppo ecocompatibile delle aree interne e per la ricostruzione di borghi sicuri, sostenibili, intelligenti e connessi.

Richiesta di risorse aggiuntive

In audizione davanti alle Commissioni riunite Bilancio e Ambiente della Camera dei Deputati sul Recovery Plan, la richiesta per dotare i territori delle regioni del centro Italia di risorse aggiuntive. Fondi per gli interventi di riqualificazione e rigenerazione urbana e per il rilancio economico e sociale delle aree colpite dai sisma. A disposizione 4,7 miliardi di euro aggiuntivi alle risorse già stanziate, e già finalizzati per 1,7 miliardi. Oltre queste risorse, le aree colpite dal sisma devono accedere prioritariamente a tutte le misure orizzontali previste dal Recovery. Necessario l’accesso anche alle altre misure di carattere generale messe in campo.

Linee di intervento programmato

Due linee di intervento da seguire con le risorse programmate per la ricostruzione del Centro Italia. La prima si basa su interventi per la mobilità sostenibile ed efficienze, il recupero e la riqualificazione energetica degli edifici pubblici, la promozione di servizi digitali, lo sviluppo del fotovoltaico e di sistemi centralizzati di produzione di energia. La seconda riguarda lo sviluppo produttivo, anche del settore agricolo ed agroalimentare. Sostegno quindi agli investimenti, interventi per la valorizzazione delle risorse ambientali, forestali e boschive, dei beni culturali e storici, la creazione di centri di ricerca universitaria.

Idee basate sui fondi comunitari

Grande affidamento sui fondi della programmazione comunitaria. Tali risorse possono essere utili per finanziare il Superbonus cratere. Eestensione delle detrazioni al 2026 ed il loro ampliamento anche alla ricostruzione e riparazione degli edifici produttivi. Inoltre aiuterebbero alla reintroduzione dell’obbligo di miglioramento sismico degli edifici. Nelle possibilità anche lo sviluppo della rete di comunicazioni a banda larga, l’efficientamento energetico degli edifici scolastici, la realizzazione di nuove scuole, la sicurezza sismica dei luoghi di culto, il rafforzamento delle infrastrutture viarie e ferroviarie, la telemedicina e l’assistenza di prossimità, misure per l’impresa verde, l’economia circolare, il turismo e la cultura.

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