ANCONA – Crollano i raccolti delle campagne marchigiane in un 2012 segnato da neve, gelo e siccità. Il bilancio viene dalla Coldiretti regionale sulla base dei primi dati Istat relativi alle coltivazioni. L’andamento climatico avverso, caratterizzato da eventi estremi durante l’anno, ha tagliato drasticamente le coltivazioni agricole sul territorio, con il rischio di veder importare dall’estero ingredienti di diversa qualità da spacciare come Made in Italy.
NUMERI DRAMMATICI – Il mais perde il 13 per cento della produzione a causa della siccità, e lo stesso vale per il girasole, dove il caldo ha bruciato il 12 per cento del raccolto. Segno complessivamente negativo anche per la frutta, con albicocche in leggero aumento ma pesche e susine in calo, così come diminuisce il raccolto del pomodoro che perde il 26 per cento e degli altri tipi di ortaggi che fanno segnare perdite tra il 10 e il 15 per cento. Malissimo le castagne che tra siccità e attacchi del Cinipide, il parassita cinese che aggredisce gli alberi, segnano un calo superiore al 30 per cento rispetto alla media. Pure la vendemmia non offre numeri confortanti, seppure si preveda per il vino una qualità ottima. Condizionata anch’essa in parte dai problemi di siccità, la produzione 2012 dovrebbe attestarsi sotto gli 800mila quintali.
BENE GRANO E OLIVE – Le prime buone notizie vengono dal grano. Quest’anno i campi marchigiani hanno prodotto quasi 6 milioni di quintali di frumento duro, con un aumento del 25 per cento rispetto al 2011 e 673mila di tenero (+23 per cento), entrambi peraltro di qualità ottima. Un risultato favorito dalle condizioni climatiche che fino a giugno (neve a parte) sono state ideali. Netto incremento anche per la quantità di olive raccolte, con le previsioni che danno in aumento la produzione di olio del 10 per cento anche se per avere un quadro definitivo bisognerà attendere i dati sulle rese, che vengono date in calo rispetto allo scorso anno.