Nel 2021 l’aborto continua a essere un tema di scontro ideologico. “Un attacco da condannare esprimendo tutta la solidarietà alla Consigliera Manuela Bora. Le donne devono poter essere libere di scegliere di essere o meno madri e, nel rispettare la loro scelta, deve essere garantita la loro salute, dando piena attuazione alla legge e concretezza ai diritti delle donne” con queste parole la Cgil Marche ha espresso la sua vicinanza nei confronti della consigliera regionale del Pd.
Cgil Marche, libertà di scelta e diritto alla salute per tutte le donne
A distanza di 43 anni, l’aborto continua a essere un tema di scontro ideologico, come se questa scelta non fosse già abbastanza sofferta e tormentata per le donne, un ulteriore carico di sofferenza viene loro imposto dall’esterno. Dopo le diverse polemiche di questi giorni nei confronti dell’Assessore Regionale Giorgia Latini, la Cgil Marche con le parole della Segretaria Generale, Daniela Barbaresi, esprime la sua vicinanza anche alla Consigliera Regionale Manuela Bora.
“Le donne devono poter essere libere di scegliere di essere o meno madri e, nel rispettare la loro scelta, deve essere garantita la loro salute, dando piena attuazione alla legge e concretezza ai diritti delle donne. Nella nostra regione sono ancora tanti i ritardi da colmare visto che solo il 6% delle interruzioni volontarie di gravidanza avviene con metodo farmacologico: valori ancora troppo lontani dalla media nazionale (21%) e da quelli di regioni come la Toscana (29%), l’Emilia Romagna (37%), la Liguria (38%) o il Piemonte (44%), mentre quasi una donna su dieci deve andare fuori regione per abortire.
E’ poi deprimente il quadro dei medici obiettori che rappresentano ormai il 70% dei ginecologi ospedalieri e il 30% di quelli dei consultori familiari. Nelle Marche, le donne non consentiranno passi indietro: c’è ancora tanto da fare perché la libertà di scelta e il diritto alla salute delle donne siano realmente e concretamente garantite“.
