Da qualche giorno, l’ingegnere Stefano Babini è alla guida dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione. Una nuova cabina di regia per un’accelerazione concreta sulla ricostruzione nel cratere sismico del 2016. Classe 1955, Presidente dell’Ordine degli ingegneri del Piceno, Babini è stato assessore comunale ad Ascoli. Vanta attività svolte già nel sisma Umbria Marche del 1997. Dirigente dei Settori Protezione Civile della Provincia di Ascoli Piceno e di Fermo ininterrottamente per circa 14 anni. Dall’aprile 2016, la nomina della Regione Marche a dirigente P.F. del Presidio territoriale Genio Civile Macerata Fermo Ascoli Piceno. Con l’ingegnere Babini abbiamo scambiato qualche riflessione sul suo nuovo importante ruolo.
Sensazioni e idee dell’Ingegnere Stefano Babini
Dopo la nomina a direttore dell’USR “La sensazione principale è quella della grande responsabilità nei confronti della popolazione colpita dal sisma del 2016 per concretizzare il processo di ricostruzione” commenta l’Ing. Babini. “Come Presidente dell’Ordine degli Ingegneri, ritengo importante aver avviato un processo di riavvicinamento del mondo pubblico e di quello delle professioni, indispensabile ai fini del risultato che ci prefiggiamo“. Altra considerazione importante è che con le recenti Ordinanze “il personale possa svolgere ruoli più operativi quali il supporto alle amministrazioni ed ai tecnici“. Per questa fase inziale e per tutto il percoso della ricostruzione “nell’USR ci sono molti tecnici di grande professionalità che si sono formati una esperienza notevole sul sisma, la cosa migliore non sia quella di introdurre cambiamenti, ma di applicare quello che il personale vorrebbe poter fare per lavorare meglio, in sicurezza e più velocemente“.
Attività e impegno dell’Ufficio Speciale per la Ricostruzione
Più che di progetti l’Ing. Babini ha già il pensiero rivolto”ai piani di ricostruzione, ed ai programmi straordinari di recupero, in modo che si possa operare sui centri abitati distrutti dal sisma e non solo sui fabbricati accessibili“. Grande attenzione anche nell’applicazione dei sismabonus per integrare al meglio gli interventi “senza aggravio di spese per i proprietari delle abitazioni”. L’Obiettivo “non è solo quello di riparare i fabbricati, ma di metterli nelle condizioni di resistere senza perdere l’agibilità agli eventi sismici che inevitabilmente si manifesteranno in futuro“.
Dopo le promesse fatte e gli impegni presi in passato che non hanno avuto seguito a causa della complessa normativa, devono seguire fatti. L’Ing. Babini vuole “parlare di un impegno costruttivo che facendo tesoro di tutte le esperienze del passato permetta di superare gli ostacoli, avendo ben in mente che l’obiettivo è ricostruire le zone colpite e non servire la burocrazia“. Inoltre c’è l’augurio che “tutte le forze in campo: amministrazioni, tecnici, imprese, cittadini, soggetti deputati al controllo, comprendano la drammaticità del momento e si
uniscano nella consapevolezza di svolgere un’opera complessa ed indispensabile, come se i fabbricati
distrutti dal sisma non fossero delle case, ma la nostra casa“.