Coronavirus: molti si chiedono come comportarsi in caso di sintomi sospetti e quando occorre procedere con il tampone.
I sintomi più comuni del Covid-19 sono, infatti, febbre maggiore di 37,5°C, tosse, difficoltà respiratorie, perdita o alterazione dell’olfatto e del gusto, mal di gola e sensazioni simili al comune raffreddore. In caso di presentazione di questi sintomi occorre rimanere a casa e va contattato il medico di medicina generale o pediatra di libera scelta, che valuterà la situazione e, se ritenuto necessario, richiederà un tampone diagnostico.
Coronavirus, cosa fare se il tampone è positivo
Se chi si sottopone a tampone risulta positivo, deve cercare di isolarsi dal resto della famiglia, se possibile in una stanza singola ben ventilata ed evitare contatti sociali.
Una volta conosciuto l’esito, occorre comunicare la propria positività al Medico di Medicina Generale e predisporre un elenco delle persone con cui si ha avuto un potenziale contatto a rischio nei due giorni precedenti l’inizio dei sintomi (o la data di effettuazione del tampone se non si hanno sintomi): sarà utile al Dipartimento di Prevenzione.
Come devono comportarsi i familiari del positivo
La persona risultata positiva deve cercare di trascorrere il proprio tempo in una stanza singola ben ventilata, possibilmente con bagno dedicato, limitando al massimo i movimenti in altri spazi comuni della casa. Chi l’assiste deve essere in buona salute e non avere malattie che lo mettano a rischio se contagiato e deve assicurarsi che la persona isolata riposi, beva molti liquidi e mangi in modo sano. Il malato va monitorato e se peggiora i familiari devono provvedere a contattare il medico di famiglia.
Gli altri, quando entrano nella stanza del positivo devono indossare la mascherina e mantenere la distanza di almeno 1 metro, lavandosi le mani in uscita per almeno 60 secondi con acqua e sapone o con una soluzione idroalcolica. Occorre, poi, usare indumenti, biancheria, tovaglie, posate e stoviglie dedicate solo alla persona isolata e lavare sia i vestiti sia le stoviglie a 60°/90°, pulendo e disinfettando le superfici più toccate. Se non è possibile usare un bagno differenziato, è bene sanificare il bagno dopo ogni utilizzo.
Isolamento e quarantena: cosa cambia
L’isolamento è osservato dalle persone risultate positive al Coronavirus che devono restare isolate dal resto della comunità per la durata del periodo di contagiosità e fino alla dichiarazione di guarigione.
La quarantena invece si riferisce alla restrizione di movimenti di persone sane per la durata del periodo di incubazione della malattia, ed è osservata dai contatti stretti di casi positivi, per monitorare l’eventuale comparsa dei sintomi e identificare tempestivamente nuovi casi. La quarantena dei contatti stretti asintomatici può durare 14 giorni dall’ultima volta che si è avuto il contatto stretto con il positivo (senza tampone) o 10 giorni dall’ultima volta che si è avuto il contatto stretto con il positivo. Al decimo giorno va fatto un tampone per accertare la negatività.