Ora solare 2020: dopo sette mesi di ora legale, stanotte bisognerà spostare le lancette dell’orologio indietro di un’ora (convenzionalmente, dalle ore 3 alle ore 2 del mattino). L’ora legale sarà, di nuovo, in vigore dal prossimo 28 marzo 2021.
Ora solare 2020: stanotte lancette dell’orologio un’ora indietro
A partire da domenica 25 ottobre, dunque, tornerà l’ora solare: le lancette andranno spostate un’ora indietro e, stanotte, ci sarà un’ora di sonno in più per ognuno di noi. Le ore di sole saranno minori, rispetto al periodo estivo; la durata delle giornate si accorcerà, ma ci sarà più luce al mattino.
Con il ritorno all’ora solare, ci sarà un’ora di luce in meno nel pomeriggio, ma essa verrà recuperata nelle ore mattutine. L’ora solare resterà attiva fino all’ultimo weekend del mese di marzo, tra sabato 27 e domenica 28 marzo 2021.
L’ora legale permette di avere un’ora in più di luce alla sera, nei mesi caldi d’estate: ciò si traduce in un risparmio dello 0,2% sul consumo di energia elettrica. Se l’ora legale restasse in vigore tutto l’anno, tuttavia, avremmo un’alba molto più buia e meno ore di luce, nella prima parte della giornata.
Durante la notte dell’ultimo fine settimana di marzo 2021, tra sabato 27 e domenica 28 marzo, torneremo a spostare in avanti le lancette dell’orologio, con l’ora legale. Secondo alcune ricerche, il passaggio da “ora solare” a “ora legale”, e viceversa, potrebbe avere degli effetti collaterali, sulla salute delle persone. Secondo alcuni esperti, infatti, molte persone fanno fatica ad abituarsi, in tempi rapidi, al cambio di orario.
Tutti hanno un orologio biologico, legato ai cosiddetti “ritmi circadiani”, per cui potrebbero esserci delle difficoltà ad assimilare il passaggio tra “ora solare” e “ora legale”. Questi i sintomi più comuni dell’eventuale malessere: stanchezza, irritabilità, perdita di concentrazione e produttività sul posto di lavoro, nausea e inappetenza.
Ora solare 2020: l’Italia non ha ancora deciso se abolire il cambio dell’ora
Poco più di due anni fa, tra luglio e agosto 2018, è stata avanzata la proposta di abolizione del cambio dell’ora, da “legale” a “solare” e viceversa: cinque milioni di cittadini dell’Unione Europea avevano risposto ad una consultazione, promossa dai Paesi nord-europei, capeggiati da Polonia e Finlandia. Ad esprimersi a favore dell’abolizione era stato il 76% dei votanti. Nella discussione che ne è seguita, però, gli Stati membri della Commissione Europea non hanno trovato un accordo per una decisione univoca, in grado di accontentare tutti i Paesi membri.
L’Italia non ha ancora preso una posizione, anche a causa di un problema più urgente (l’emergenza Covid-19), mentre la Francia ha deciso, dopo una consultazione popolare indetta dall’Assemblea Nazionale, di bandire per sempre il cambio dell’ora.