Regione Marche, arriva la formazione ufficiale della nuova squadra di Francesco Acquaroli.
Vediamo allora chi sono i nuovi assessori regionali, con quali deleghe e le prime dichiarazioni ufficiali.
Regione Marche 2020, le deleghe tenute da Acquaroli
Il primo provvedimento del presidente della Regione, Francesco Acquaroli si è concretizzato oggi pomeriggio, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’esecutivo regionale, con la firma del decreto con il quale attribuisce le deleghe ai componenti della giunta regionale.
Il presidente, Francesco Acquaroli si è riservato le seguenti deleghe: rapporti con le istituzioni internazionali, comunitarie, nazionali e locali, rapporti con il capoluogo regionale, programmazione, politiche comunitarie, turismo, porti aeroporti e interporto, affari generali, istituzionali e legali, sistema statistico, persone giuridiche private, ordinamento dell’informazione e della comunicazione, nomine.
In particolare sul Turismo, Francesco Acquaroli ha sottolineato che “Dobbiamo rilanciare l’immagine della nostra regione: abbiamo eccellenze straordinarie ma siamo poco conosciuti sia in Italia che all’estero. Per questo motivo ho tenuto le delega per la presidenza: sarà una delega di sintesi di tutti gli assessorati perchè il turismo è trasversale e deve fare sinergia con tutti i settori: dalla cultura all’agricoltura, dall’artigianato alle infrastrutture, dall’ambiente alle aree interne”.
Ecco i nuovi assessori delle Marche
Mirco Carloni, Vicepresidente: sviluppo economico, industria, artigianato, commercio, fiere e mercati, pesca marittima, tutela
dei consumatori, internazionalizzazione, agricoltura, alimentazione, foreste, sviluppo rurale, agriturismo, zootecnia, industria agroalimentare, bonifica, produzione e distribuzione dell’energia, green economy, fonti rinnovabili, digitalizzazione, cooperazione internazionale allo sviluppo, Marchigiani nel mondo, caccia e pesca sportiva.
“Nei prossimi cinque anni dobbiamo riuscire a ridare speranza, fiducia e forte identità al territorio, ce la metteremo tutta per dare il massimo con le nostre capacità e il nostro impegno. Tra le deleghe quella a cui tengo di più è lo Sviluppo economico, il vero target di questa amministrazione per essere in grado di guardare al futuro, creare un modello economico e riuscire a far ripartire la nostra economia che è stata colpita dalla crisi di Banca Marche, dal terremoto, dalla crisi finanziaria e dal Covid. È un territorio che ha sofferenze molto profonde, c’è un lavoro da fare molto importante. L’altra delega a cui tengo tantissimo è Marchigiani nel mondo, abbiamo milioni di persone in tutto il mondo che sono figli di seconda generazione e nipoti di marchigiani emigrati all’estero, la terra da cui provengono le Marche hanno bisogno del loro aiuto chiediamo di aiutarci e fare insieme progetti in sinergia”.
Stefano Aguzzi. Lavoro, tutela e sicurezza del lavoro, professioni, previdenza complementare e integrativa, formazione professionale, urbanistica, valorizzazione dei beni ambientali, tutela del paesaggio, parchi e riserve naturali, cave, rifiuti, risorse idriche, difesa del suolo e della costa, edilizia pubblica, edilizia residenziale pubblica, protezione civile, acque minerali, termali e di sorgente.
“Le deleghe che mi sono state attribuite mi stimolano molto a cercare di fare del mio meglio per rendere un servizio a tutta la comunità regionale. La soddisfazione per la nomina è indubbiamente grande e sono giustamente preoccupato del ruolo che dovrò svolgere, perché non sottovaluto mai gli impegni della vita quotidiana: specie quando, come in questo caso, sono impegni inediti e gravosi, perché una buona esperienza maturata nel territorio non vuol comunque dire sapere affrontare cose nuove come quelle di un governo regionale”.
Francesco Baldelli. Viabilità, infrastrutture, governo del territorio, lavori pubblici, politiche per la montagna e le aree interne.
“Inizia il lavoro più importante, quello di portare al centro delle politiche regionali i diritti dei cittadini, quelli troppe volte calpestati. La delega che mi ha assegnato il presidente è particolarmente importante, deve rispondere ai ritardi infrastrutturali della regione, i dossier sono numerosi abbiamo tante priorità a cui dare risposta. Sulle aree interne, poi, occorre cambiare le politiche adottate fino ad oggi che hanno peggiorato la situazione delle nostre comunità che vivono nelle aree interne e nella montagna, non possiamo dire ai cittadini che abitano all’interno della regione che i loro servizi primari devono essere sostituiti da servizi secondari ma in maniera omogenea i servizi devono essere primari sia per gli abitanti della costa che dell’entroterra a partire dalla sanità, dalle infrastrutture, per garantire lo sviluppo economico anche di questa nostre zone del territorio per cittadini che per troppo tempo hanno sofferto di arretratezza dei territori che è stata arretratezza della politica che li rappresentava”.
Guido Castelli. Bilancio, finanze, demanio e valorizzazione del patrimonio, credito, provveditorato ed economato, rapporti con le agenzie, gli enti dipendenti e le società partecipate, ricostruzione, organizzazione e personale, trasporti, reti regionali di trasporto, enti locali e servizi pubblici locali, aree di crisi industriali.
“Una grande responsabilità, la delega alla ricostruzione post sisma e un plus di sensibilità per chi in prima persona il 24 agosto 2016 stava valutando come affrontare quell’immane tragedia. Partendo da una debolezza che abbiamo scontato in questi anni: lo scarso coinvolgimento delle professioni. Mi sono reso conto da sindaco che i tecnici non sono stati tenuti nella dovuta considerazione. Anche il Commissario Legnini ha condiviso questa impostazione: riprofilare gli interventi con l’individuazione da parte dei professionisti delle aree di opacità delle procedure amministrative che finora non hanno consentito di arrivare ai risultati attesi. Metterò a disposizione di questa squadra le competenze, forte anche dell’esperienza di sindaco che mi consentirà una visuale di insieme soprattutto a vantaggio delle aree di crisi complessa che, come sindaco di Ascoli Piceno ho vissuto sul campo. Uno dei temi che maggiormente abbiamo pagato sono state le assegnazioni finanziarie, anche notevoli, che non sempre venivano accompagnate da un quadro amministrativo coerente con criteri non chiari su come poter spendere le risorse. Vorremmo invertire questa impostazione per ridare fiducia alle imprese e seguirne il rilancio” .
Giorgia Latini. Valorizzazione dei beni culturali, promozione e organizzazione delle attività culturali, musei, biblioteche, spettacoli ed eventi, istruzione, università e diritto allo studio, sport, promozione sportiva, piste ciclabili, politiche giovanili e volontariato, pari opportunità, partecipazione.
“Sono a servizio del territorio, con tutta la mia esperienza maturata a livello locale e nazionale. Metterò a disposizione le competenze acquisite con l’attività amministrativa e parlamentare svolta che ha già consentito, quando eravamo al governo nazionale, di adottare provvedimenti a favore delle aree marchigiane in crisi complessa, facendo sinergia con le imprese, il territorio e il Ministero. La mia non è una scelta di convenienza personale, ma che guarda al bene della comunità regionale”.
Filippo Saltamartini. Sanità, tutela della salute, servizi sociali, sostegno della famiglia, politiche dell’infanzia e degli anziani, veterinaria, immigrazione, polizia locale e politiche integrate per la sicurezza.
“Un assessorato molto importante, di peso e che comporta grandi responsabilità, soprattutto perché siamo in presenza di un aumento di contagi, per dare risposte sanitarie coerenti in una regione tra le più importanti a livello manifatturiero ma anche con figure intellettuali importanti che ci potranno consentire di diventare i “primi della classe” . Rivolgo soprattutto un appello ai cittadini perché adottino tutti gli atteggiamenti virtuosi e le cautele che ci permettano di sconfiggere questo male e riportare le Marche verso i traguardi che meritano. I tre miliardi ordinari destinati alla Sanità possono consentire di razionalizzare i servizi, il Welfare State si gioca principalmente sul servizio sanitario, che significa tutelare le fasce sociali più deboli, gli anziani in primis, per una sanità di qualità che è quella che questo governo regionale si prefigge”.