Guido Castelli si pronuncia sulla vicenda dell’elisoccorso marchigiano: “In questi ultimi giorni, abbiamo assistito a grandi proclami da parte di Ceriscioli riguardanti l’attivazione del servizio di elisoccorso notturno nella Regione Marche. La propaganda regionale ha fatto credere un po’ a tutti che a partire da settembre l’elicottero del 118 avrebbe raggiunto ogni angolo delle Marche in 25 minuti, contribuendo a salvare vite trasportando i pazienti critici al Torrette in tempi rapidissimi”.
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Guido Castelli: elisoccorso ennesima trovata elettorale
“Purtroppo – e mi duole dirlo – non è così. Il servizio notturno non prevede che l’elicottero intervenga sul luogo dove si è verificato un incidente ma solo la possibilità – una volta trasportato il paziente in ospedale con l’autoambulanza – di effettuare il trasporto da un ospedale all’altro. A ciò si aggiunga – dettaglio non trascurabile – che le piazzole attive e utilizzabili nel territorio regionale si contano sulle dita di una mano. In particolare per quanto riguarda la provincia di Ascoli solo la piazzola della protezione civile di Ascoli è abilitata. A San Benedetto del Tronto invece non ci sono piazzole per la notte”, prosegue Castelli.
“Stiamo assistendo all’ennesima trovata elettorale? Demagogia e cinismo sulla pelle dei marchigiani? Parrebbe proprio di sì, soprattutto alla luce di quanto previsto in un documento giunto alle varie centrali operative del 118 in cui si legge per tutte le elisuperfici attualmente attive i tempi di volo sono superiori ai tempi di percorrenza stradale. Avete letto bene? I tempi di intervento del servizio di elisoccorso notturno, per quanto riguarda i trasporti secondari nell’area vasta 5, sono superiori ad un’ora in quanto la predisposizione dei piani di volo (in caso di urgenza) comporta una complessità tale da rendere più veloce il trasporto via terra con la autoambulanza tradizionale. Si fa prima via terra che via cielo!”, dichiara il candidato di Fratelli d’Italia, concludendo: “Ma allora: almeno per quanto riguarda il Piceno, le ingenti risorse investite per questo servizio (che tra l’altro ancora non è stato attivato) non potevano essere utilizzate per migliorare le prestazioni degli ospedali dell’area vasta 5 così da evitare di dover trasportare tutti i pazienti critici ad Ancona? Fino a quando dovremo scontare la colpa di essere il territorio più distante dal capoluogo della regione? Dov’è finito il trauma center di cui da tempo di discute? Tutte domande che consiglio di tenere a mente quando il 20 settembre andremo a votare”.
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