Roccafluvione, il 4 e il 6 settembre per omaggiare il territorio e l’interazione con la natura attraverso l’arte, Agelli sarà teatro di più eventi legati al tema della distanza con Distanze d’Arte, una manifestazione della piattaforma Omaggio Al Paesaggio, che da anni anima il territorio in via di spopolamento del Monte Ceresa, una porzione di territorio compresa tra il Parco Nazionale dei Monti Sibillini e quello del Gran Sasso e Monti della Laga, che si estende tra i comuni di Roccafluvione, Montegallo, Acquasanta Terme e Arquata del Tronto e in piccola parte Ascoli Piceno.
La rassegna coinvolgerà 12 artisti interpreteranno il tema della distanza per giungere a una esposizione permanente nei borghi: Genti Tavanxhiu, Claudio Michetti, Pio Serafini, Francesca Casolani e Silvia Luciani, Valeria Talamonti, Umberto Maoloni, Stefano Tamburrini, Giuseppe Fioravanti, Francesco Cardarelli, Walter Lupini, Ottavio Eleuteri sono chiamati attraverso scultura, pittura e linguaggi visuali e performativi a condurre gli spettatori a guardare il tema del distanziamento sotto nuove e diverse prospettive, generate dalla distanza con l’altro e l’esterno ma maturate nel contesto di Agelli, il borgo che ospita la manifestazione.
Intorno alla esposizione il borgo si animerà il 6 settembre anche del contesto sonoro pensato e diretto da Antonella Talamonti in una performance che assumerà le forme del rito per una montagna abbandonata.
Leggi anche: Regionali Marche 2020, si voterà con la scheda arancione
Distanze d’Arte, di cosa si tratta
Distanze d’Arte nasce nelle terre dell’Alto Fluvione per non rinunciare al senso di comunità che è l’elemento fondante della festa, per raccontare e lasciare traccia di questi mesi condizionati da un’emergenza sanitaria che ha sconvolto la quotidianità, in cui le relazioni con l’altro e con gli altri sono state profondamente alterate, con la consapevolezza che natura e prossimità al territorio montano hanno rappresentato per chi abita le aree interne una opportunità meno traumatica di vivere l’isolamento rispetto a chi vive in città. Il festival, patrocinato dal Comune di Roccafluvione, è un progetto dell’Ecomuseo del Monte Ceresa, supportato da Regione Marche, Comitato Sisma Centro Italia e Bim Tronto, realizzato con la collaborazione delle associazioni Educ-arte, The Habitual Tourist, Arci Area54 e vede la partecipazione di Ama Aquilone e ApsVivo.
Le due giornate, intervallate da momenti conviviali e da un’escursione alla scoperta dei luoghi e del paesaggio, ospiteranno il 4 settembre la Cooperativa di Comunità del Ceresa con la relazione sul progetto La spinta dei frutti rossi e l’Anteprima del Fluvione Film Festival (che si terrà l’11 e 12 settembre a Marsia, capoluogo del comune di Roccafluvione) con la proiezione di corti legati alla sezione AppenninoDoc.
La prenotazione (al numero 329/3875832) è obbligatoria. I posti sono limitati.
L’esibizione di Antonella Talamonti: Per una montagna abbandonata
Per una montagna abbandonata sarà una performance itinerante, un rito sonoro dedicato a quei luoghi sotto ai monti che pian piano negli anni si sono spopolati. Luoghi di cui abbiamo perso quasi la memoria e che nel perdersi hanno portato con loro tutte le voci, i canti e le vite delle persone che li hanno abitati.
Antonella Talamonti, maestra della voce e fondatrice della scuola popolare del Testaccio a Roma, guiderà un gruppo di artisti e operatori del terzo settore lungo le vie di Agelli, piccolo borgo della montagna sopra Roccafluvione, nella costruzione di un rito che ha come fondamento il suono, un cammino di esplorazione percettiva dello spazio attraverso la parola e la musica.
Realizzato da Aps Vivo, Ama Aquilone in collaborazione con il Comune di Roccafluvione, la performance e la residenza da cui essa viene prodotta è finanziata dalla Fondazione Con I Bambini all’interno del progetto MIA (memoria identità ambiente). La finalità del progetto è quella di contrastare la povertà educativa minorile all’interno delle aree terremotate e questa azione specifica è stata dedicata alla comunità educante ossia a tutti quei professionisti che con i bambini lavorano, con l’obiettivo di offrire durante gli incontri laboratoriali che hanno portato alla performance, strumenti educativi innovativi di tipo creativo, che possano stimolare gli educatori nella ricerca di uno sguardo nuovo che possa vedere la terra che abitiamo come risorsa e futuro.
Il progetto verrà aperto al pubblico il 6 settembre con quattro repliche dedicate ad un massimo di 20 persone per volta a prenotazione obbligatoria al numero 340/2347412 (Davide).
Leggi anche: Garanzia Giovani 2020, ecco il bando della Regione Marche