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Ascoli Piceno: attraverso una nota, il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Comunale, Francesco Ameli, è intervenuto sulla questione dei seggi elettorali nelle scuole.

Secondo Ameli, a settembre, il Comune ascolano dovrebbe individuare degli spazi diversi dalle scuole, per la collocazione dei seggi elettorali, in modo da non dover interrompere le attività scolastiche (per motivi di sicurezza sanitaria), che iniziano il 14 settembre, una settimana prima delle elezioni.

Ascoli Piceno, Francesco Ameli (PD): “Il Comune trovi seggi elettorali diversi dalle scuole”

“L’amministrazione  – ha denunciato il consigliere comunale del PD di Ascoli Piceno, Francesco Ameli – è impegnata a scrivere lettere e trovare una scusante per non fare, piuttosto che risolvere i problemi. L’ultimo è il caso dei seggi nelle scuole: la Regione Marche ha scelto di offrire incentivi alle amministrazioni comunali, per non interrompere l’Anno scolastico che inizia una settimana prima, attraverso un contributo straordinario, al fine di lasciare aperte le sedi scolastiche”.

“Oltre ciò, – ha proseguito Ameli – il Comune, nelle settimane scorse, ha ottenuto dal Ministero della Pubblica Istruzione un finanziamento di 160mila euro, per gli interventi di adeguamento ed adattamento funzionale post-Covid. Dinanzi a tale opportunità, la ‘montagna’ dell’amministrazione comunale è riuscita a partorire ‘il topolino’: l’ennesima lettera a svariati personaggi politici, buona per un titolo di giornale, che non risolverà nessun problema.

O il sindaco vive su un altro mondo, non ricevendo gli inviti del Governo e della Regione; oppure è in campagna elettorale e, pur di andare contro Regione e Governo, è indifferente rispetto ai temi della sicurezza e delle famiglie che, tornando a lavoro, avrebbero sicuramente difficoltà per ulteriori settimane a casa, da parte dei loro figli”.

“Fioravanti & Co. – ha concluso l’esponente del PD ascolano Francesco Ameli –  sono in difficoltà sulla sicurezza sismica e sul post-Covid, e l’unica cosa che sanno fare è buttare la palla fuori campo. Un consiglio: altri Comuni (della stessa area politica della maggioranza) hanno già risolto la problematica, individuando sedi alternative; è l’occasione buona per farlo”.

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