SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Il 12 novembre rappresenta il termine ultimo per salvare il giudice di pace di quei comuni sottoposti alla mannaia dei tagli alla giustizia; speranze archiviate per gli uffici rivieraschi in quanto dal palazzo comunale è arrivato il no per gli eventuali oneri. Si combatte, invece, per mantenere il Tribunale per il quale sembrerebbe non essere stato contemplato un termine dal decreto ministeriale.
L’AUSPICIO – L’auspicio di mantenere per ulteriori cinque anni il Tribunale risiede nelle decisioni del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati, l’Amministrazione comunale, il Consiglio Giudiziario e del Presidente del Tribunale. Di fronte alla volontà dell’Ordine di mantenere la sede distaccata sambenedettese, l’amministrazione comunale lo segue a ruota, purché non gravino oneri aggiuntivi; si rimane in attesa, infine, sulla decisione del Consiglio Giudiziario e del Presidente attualmente sostituito da funzionari addetti.
IN CONSIGLIO – Seppur siano state avanzate due proposte da parte dell’amministrazione che vedeva nelle stanze del Tribunale la sede adatta per la scuola Curzi e dal comitato di quartiere che pensava ad un palazzo della cultura, durante il prossimo consiglio comunale sarà redatta la delibera che definisce il favore del Comune al mantenimento del Tribunale.