Google: dall’inizio dell’emergenza sanitaria per il Coronavirus, nel motore di ricerca americano si è registrato un aumento complessivo del 40%, nelle ricerche effettuate dagli utenti, indipendentemente dal settore preso in considerazione. Nel periodo di “lockdown” (blocco totale delle attività), le persone trascorrono più tempo in casa, utilizzandolo anche per informarsi e ricercare, su Google, i contenuti di cui hanno bisogno.
Come sono cambiate le ricerche su Google, con l’emergenza Coronavirus
Per quanto riguarda le ricerche effettuate su Google, nel periodo di emergenza sanitaria, gli unici settori che hanno subito un reale calo dell’interesse sono quelli impossibilitati ad esercitare l’erogazione del servizio o prodotto (come il turismo, gli hotel, i voli aerei e il settore automobilistico). Gli ambiti online che, invece, hanno riscontrato un aumento delle ricerche, sono quelli legati ad esigenze informative o pratiche delle persone.
Le motivazioni, che si trovano dietro ad ogni ricerca effettuata sulla piattaforma, si sono completamente modificate: ad esempio, l’aumento registrato per il settore “Sport” è motivato da una trasformazione delle “parole chiave” più cercate su Google. Se, in precedenza, erano il calcio e le partite ad attirare gli utenti, ora l’interesse si è spostato verso l’allenamento a casa e, per i più ottimisti, verso gli sport invernali, la pesca e la corsa in casa.
Guardando i dati aggregati dei singoli settori, saltano agli occhi l’incremento di parole ricercate nei comparti “Casa e Giardino” (quasi il 200% di ricerche in più, soprattutto per la decorazione della casa), “Libri e Letteratura” e “Giochi”: tutte ricerche motivate dalla maggiore disponibilità di tempo da trascorrere a casa. Tra i segmenti in negativo, invece, si segnalano “Auto e Veicoli”, “contenuti Adult” e “Viaggi”.
Infine, nell’ambito del settore “News” c’è una elevata crescita delle ricerche per le notizie di tecnologia (+103%) e un crollo per le notizie sportive (-70%, a causa dello stop ai campionati di tutte le discipline, in tutto il mondo).
“L’arrivo del Coronavirus – hanno spiegato Ivano Di Biasi e Giuseppe Liguori, CEO di “SEOZoom” – ha totalmente invalidato i dati statistici che si usavano in precedenza; questo perché è cambiato il mondo, sono cambiate le esigenze e le priorità degli utenti. Abbiamo, perciò, modificato l’unico strumento attualmente esistente, per avere dati attendibili e intervenire in tempo reale sulle strategie di marketing, senza aspettare che sia troppo tardi per prendere decisioni e intervenire sui siti web”.