Mentre il numero dei contagi da coronavirus cresce sempre di più, aumenta anche il numero di tutte quelle persone, sintomatiche e non, che sono costrette a stare in isolamento domiciliare, prescritto dagli operatori sanitari competenti, per un periodo di quattordici giorni che vanno dall’ultima volta in cui il soggetto interessato si è esposto al contagio fino alla fine del quattordicesimo giorno.
Ma come funziona ? E quali sono tutte le norme che lo regolano, utili per assistere una persona risultata positiva al coronavirus? Di seguito, tutti i suggerimenti e le raccomandazioni utili.
Coronavirus e isolamento domiciliare, tutte le regole
L’ultimo Decreto varato dal Presidente Giuseppe Conte, dispone che chiunque, a partire dal 14° giorno antecedente la data di pubblicazione del decreto, abbia fatto ingresso in Italia dopo aver soggiornato in zone a rischio epidemiologico, come identificate dall’OMS, o sia transitato e abbia sostato nei Comuni,deve comunicarlo al Dipartimento di prevenzione dell’azienda sanitaria competente per territorio e al proprio medico di medicina generale.
Oltre a questa disposizione, ci sono diverse raccomandazioni utili che sia i soggetti in isolamento che i loro familiari devono rispettare:
- La persona interessata deve stare in isolamento, lontano dagli altri membri della sua famiglia senza ricevere nessuna visita,
- La persona interessata deve essere collocata in una stanza ben ventilata,
- Il malato deve limitare i suoi movimenti e spazi condivisi con gli altri membri devono essere ben ventilati,
- Chi l’assiste deve essere una persona che gode di buona salute e non avere patologie che la potrebbero mettere a rischio,
- I familiari devono stare in un altra stanza o comunque mantenere una distanza di sicurezza di almeno un metro e dormire in un letto diverso,
- Chi assiste il malato, deve munirsi di una mascherina quando si trova nella stessa stanza e lavarsi le mani dopo che viene tolta. Per le mamme che allattano, dovrebbero indossare una mascherina ed eseguire una profonda igiene delle mani prima di andare a contatto con il bambino,
- Eseguire spesso un’accurata igiene delle mani dopo essere stati a contatto con il soggetto interessato ed evitare contatti con i suoi fluidi corporei utilizzando guanti monouso,
- Evitare qualsiasi via di condivisione di oggetti ( spazzolini da denti, sigarette, utensili da cucina, bevande, asciugamani e lenzuola) e preoccuparsi di pulirli e lavarli dopo il loro uso,
- Disinfettare accuratamente ogni superficie del bagno, della stanza e tutto ciò che viene a contatto con la persona in isolamento come vestiti, lenzuola, asciugamani usando un sapone per il bucato a 60-90° o con un normale detergente domestico ed evitare che vadano a contatto con gli altri indumenti,
- Utilizzare la mascherina anche per cambiare le lenzuola del letto del malato,
- Utilizzare contenitori con apertura a pedale da posizionare all’interno della stanza del malato,
- Va sospesa la raccolta differenziata così da evitare l’accumulo di materiale potenzialmente infetto,
- In caso di emergenza, evitare di trasportare il malato tramite i mezzi pubblici ma chiamare l’ambulanza o utilizzare la propria autovettura preoccupandosi di aprire i finestrini,
- Ogni superficie con cui il malato è stato a contatto durante il trasporto, deve essere pulita e disinfettata con un disinfettante o con l’alcol,
- Per raggiungere la struttura sanitaria più vicina, è importante indossare una mascherina e mantenere la distanza con le altre persone presenti.
Importante: Se un familiare mostra qualche sintomo bisogna immediatamente contattate il medico di base, la guardia medica o i numeri regionali ( in questo caso, per la regione Marche l’800936677 attivo dalle 8 alle 20).
Il compito degli operatori sanitari per chi è in isolamento
Il compito principale degli operatori sanitari è quello di avere un contatto telefonico con l’interessato chiedendogli soprattutto informazioni, il più possibile dettagliate e documentate, sulle zone di soggiorno e sul percorso del viaggio effettuato nei quattordici giorni precedenti, il tutto per un’ adeguata valutazione del suo rischio. Una volta che viene stabilita la necessità della sorveglianza sanitaria e l’isolamento fiduciario, cosa fanno i sanitari?
Prima di tutto si devono accertare se l’interessato e gli altri membri della sua famiglia, hanno febbre o altri sintomi. Successivamente hanno il compito di informarlo sui vari sintomi, le caratteristiche di contagiosità, le modalità di trasmissione della malattia e le misure da attuare per proteggere i conviventi.
All’interessato viene chiesto di:
- misurare la temperatura corporea due volte al giorno (la mattina e la sera),
- stare in isolamento per quattordici giorni dall’ultima esposizione,
- non avere contatti,
- non effettuare spostamenti e viaggi,
- rimanere raggiungibile per le attività di sorveglianza.
Per quanto riguarda la sorveglianza, gli operatori devono provvedere a contattare quotidianamente l’interessato per avere informazioni sul suo stato di salute.