Ascoli-Cremonese: la partita è stata ufficialmente rinviata a data da destinarsi, a causa di due casi di “Coronavirus”, che si sono registrati in Provincia di Cremona. Dunque, il match tra il Picchio e la squadra lombarda è stato rinviato, per decisione del Comitato Tecnico Regionale “Gores” (Gruppo operativo regionale per la sicurezza), nel corso di una riunione che si è svolta ad Ancona, a cui hanno partecipato anche il sindaco di Ascoli e i dirigenti delle due società.
Ascoli-Cremonese è stata rinviata per Coronavirus. Pulcinelli: “Paese assurdo, allora chiudiamo tutti i negozi”
La drastica, quanto opportuna, decisione di rinviare la partita Ascoli-Cremonese è stata tempestivamente comunicata alle due squadre, che erano già giunte nello Stadio “Del Duca” di Ascoli Piceno.
I circa 70 tifosi della Cremonese, che stavano arrivando ad Ascoli Piceno per seguire la loro squadra, hanno dovuto interrompere il viaggio: si trovavano in autostrada ed erano già entrati nelle Marche, quando è stato ordinato loro di far ritorno a casa.
In casa Ascoli, è stata piuttosto severa la reazione del Patron bianconero Massimo Pulcinelli, il quale ha scritto, in una “storia” di Instagram: “E’ ufficiale, rinviata! Paese assurdo! Ridicolo! Gestito da irresponsabili! Lo Stadio? Il luogo meno pericoloso al mondo! Ora chiudiamo tutti gli esercizi pubblici per la paura!”.
La decisione di rinviare la partita dell’Ascoli è stata presa, in via precauzionale, in seguito a due casi di contagio da “Coronavirus”, accertati in Provincia di Cremona. Si tratta di un operaio (residente a Sesto San Giovanni) e di un’impiegata della “Midac” di Cremona, residente a Pizzighettone. In seguito agli esami condotti con il “tampone”, è stata registrata la positività al virus. Nella città lombarda, sono state chiuse le scuole e sono stati annullati tutti gli eventi culturali e sportivi.
Cosa è il Coronavirus e come si trasmette
Il nome “Coronavirus” deriva dal termine latino “corona”, a sua volta derivato dal greco korṓnē (“ghirlanda”), che significa “corona” o “aureola”. Il termine si riferisce all’aspetto caratteristico dei “virioni” (la forma infettiva del virus), che sono visibili al microscopio elettronico: presentano delle grandi proiezioni superficiali bulbose, creando un’immagine che ricorda una corona reale o una corona solare. I “Coronavirus” sono stati scoperti negli Anni Sessanta, dalle cavità nasali dei pazienti con raffreddore comune.
I “Coronavirus” umani si trasmettono, da una persona infetta a un’altra, attraverso: -la saliva, tossendo e starnutendo; -contatti diretti personali; -le mani, ad esempio toccando con le mani contaminate (non ancora lavate) bocca, naso o occhi. Il 31 dicembre 2019, è stato segnalato un nuovo “ceppo” di questo virus a Wuhan, in Cina. Il 21 febbraio 2020, si sono registrati i primi casi di contagio in Italia (nelle Regioni Veneto e Lombardia).