Cna Ascoli, da un’indagine è emerso che, nel settore moda e accessori, nel Piceno la contraffazione è largamente diffusa e porta via oltre 100 milioni all’anno alle imprese regolari, sottraendo 500 euro procapite, a livello di comunità, al Pil delle imprese regolari, alla contribuzione fiscale e all’occupazione.
Da qui, la necessità di “tracciare tutta la filiera dell’eccellenza del Made in Italy e stabilire un rating di valori che si concretizzano in agevolazioni e premialità da riconoscere alle imprese più virtuose”, come spiega Doriana Marini, presidente regionale di Cna Federmoda e vicepresidente nazionale; d’accordo con lei Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli: “filiera, tracciabilità e concreto riconoscimento del Made in Italy sono per questo una battaglia prioritaria della Cna, sia a livello nazionale che locale”.
Leggi anche: Cna Ascoli: nel 2019 giù le piccole imprese ma crescono le attività di riparazione.
Cna Ascoli, i dati sulla contraffazione
Secondo i dati elaborati dalla Cna di Ascoli è di oltre 108 milioni di euro ogni anno il giro d’affari nel Piceno della contraffazione nel settore tessile, dell’abbigliamento e degli accessori per la moda: “è come se ogni anno, ogni abitante della nostra provincia, si trovasse circa cinquecento euro in meno a causa di questa distorsione del mercato”, spiega Francesco Balloni.
Da qui la proposta che lancia la Cna per bocca della vice presidente nazionale e presidente regionale di Cna Federmoda, Doriana Marini: “Una nuova e più puntuale forma di tracciabilità della filiera produttiva come garanzia per i tanti ed eccellenti contoterzisti che lavorano per i grandi marchi. Le nostre micro e piccole imprese del Piceno contribuiscono al successo di un Made in Italy, apprezzato in tutto il mondo. E per loro quale riconoscimento? Un aiuto concreto per la crescita e la sopravvivenza di queste eccellenze sarebbe proprio l’indicazione del loro contributo di saper fare e creatività nella dicitura di tracciabilità del prodotto finito”.
Cna Ascoli, le proposte
La proposta Cna, condivisa a livello di sistema del settore della moda artigiana, sarà portata avanti sia a livello nazionale che comunitario. “Legalità, lavoro tutelato e produzioni ecosostenibili sono la chiave di sviluppo per la provincia e come Cna ci battiamo da sempre per questo. Sottolineo, ad esempio, i tanti e proficui incontri con il prefetto e le autorità nazionali sul territorio. Per tutelare i marchi della moda, come quelli dell’agroalimentare e di tutti gli artigiani che lavorano in correttezza e trasparenza”, precisa Luigi Passaretti, presidente della Cna Picena.
La Cna propone, dunque, un nuovo percorso di crescita per le imprese del territorio che abbia per punto fondamentale la formazione dei giovani, come sottolinea Irene Cicchiello, responsabile per Ascoli di Cna Federmoda: “Ad Ascoli con l’Ipsia Sacconi, settore moda, e in tante altre occasioni con gli istituti professionali della provincia, portiamo avanti da anni un percorso che mira a mettere sempre più a contatto il mondo della produzione e delle aziende con quello della scuola e della formazione”.
“Questo nuovo concetto di marchio ha l’obiettivo di diventare, per tutti gli operatori del settore moda, un vero e proprio rating di valori. Una sorta di premialità che va ad accomunare i brand più famosi a tutta la filiera che contribuisce all’eccellenza del prodotto finito. Valori che, in questa sorta di marchio di ulteriore e più approfondita eccellenza, tenga conto sia della qualità che della sostenibilità economica, sociale e ambientale”, conclude Doriana Marini.
Leggi anche: Cna Marche, il 2019 nero delle imprese marchigiane.