Musei Marche, il sistema museale marchigiano torna, dopo 8 anni di assenza, nella classifica annuale dei migliori 30 musei stilata dal Ministero per i beni e le attività culturali.
Ad avere concorso all’attribuzione del posto in classifica per il 2019 è soprattutto la Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, che ha registrato un aumento dei visitatoti del + 36,8%.
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Musei, le tendenze nazionali
Ogni anno il Mibact stila una classifica sui musei e parchi archeologici più visitati a livello nazionale.
Il podio è stabilmente occupato dal Colosseo, con oltre 7,5 milioni di visitatori, seguito dalla Galleria degli Uffizi (quasi 4,4 milioni di ingressi) e dal sito di Pompei, con circa 4 milioni di visitatori. In linea con gli scorsi anni, seguono la Galleria dell’Accademia a Firenze e Castel Sant’Angelo a Roma.
Dopo anni di crescita, il numero dei visitatori dell’intero sistema museale nazionale si assesta intorno ai 55 milioni. Le prime cinque regioni per numero di ingressi sono il Lazio, la Campania, la Toscana, il Piemonte e la Lombardia. L’assestamento è stato causato anche dai numerosi fenomeni di maltempo che hanno caratterizzato l’autunno del 2018 e la primavera del 2019 e che hanno comportato la forte riduzione del numero visitatori, soprattutto nei parchi monumentali e nei giardini storici: il Bosco di Capodimonte, ad esempio, ha avuto una consistente riduzione degli ingressi dovuta anche a lunghi mesi in cui ragioni di sicurezza non ne hanno permesso l’apertura e la piena fruibilità. Per il 2019, è da registrare una crescita significativa dei musei napoletani, in primis di quello di Capodimonte, che aumenta del 34,2% i visitatori; poi, aumentano le visite Castel Sant’Elmo e Palazzo Reale, entrambi a pieno titolo nella TOP 30.
Musei Marche, la Galleria Nazionale a Urbino
La Galleria Nazionale delle Marche, con sede al Palazzo Ducale di Urbino, sale di 7 posizioni con circa 70 mila biglietti in più staccati rispetto al 2018, anno nel quale i visitatori erano stati quasi 195 mila, (+ 36,8%). Si aggiudica, perciò, il 26° posto nella Top 30.
La città natale di Raffaello, che nel 2020 si appresta a celebrare i 500 anni dalla sua morte, ospita la Galleria Nazionale delle Marche. Istituita con Reale Decreto nel 1912, ai suoi albori si trovò ad affrontare una problematica: l’esiguità delle sue collezioni, a seguito della dispersione delle opere d’arte avvenuta a seguito della morte di Federico da Montefeltro (1482) e dell’ultimo erede maschio de Della Rovere (1631), quando l’intero patrimonio del Ducato fu devoluto allo Stato della Chiesa.
L’inaugurazione ufficiale avvenne nel 1913, sotto la direzione di Lionello Venturi, periodo nel quale la Galleria procede all’acquisizione di importanti opere. Notevole incremento delle collezioni si avrà con la direzione di Luigi Serra dal 1915 al 1933, ottenuto soprattutto per mezzo di depositi di opere d’arte, come, ad esempio, la Flagellazione e la Madonna di Senigallia di Piero della Francesca.
Nel 1927 lo Stato riconobbe l’importanza della Galleria inviando ad Urbino un’opera di Raffaello, il Ritratto di Gentildonna la Muta. Valorizzazione del Palazzo e della Galleria si ebbe, poi, a partire dal 1939, anno nel quale venne istituita la Soprintendenza alle Gallerie che, oltre ai compiti di tutela del patrimonio artistico marchigiano, ha svolto un’attività culturale determinante sull’assetto museografico della Galleria.
Con il D.M. 27 novembre 2014 del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo la Galleria Nazionale delle Marche, prima dipendente dalla soppressa Soprintendenza Beni Storici Artistici ed etnoantropologici delle Marche, diventa museo dotato di autonomia. Dal 1 dicembre 2015 ne assume la direzione Peter Aufreiter. Oltre alla Galleria, il Palazzo Ducale ospita al piano terra il Museo Archeologico e Ladipario che ha avuto origine nelle raccolte di epigrafi radunate ad Urbino dal Fabretti.
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