Ospedale unico del Piceno, il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli e il vicepresidente Anna Casini hanno annunciato che la realizzazione del nuovo ospedale prenderà forma e che la struttura verrà realizzata a Pagliare, tra i Comuni di Colli del Tronto e Spinetoli.
La Lega, contraria all’istituzione di una struttura ospedaliera unica a metà strada tra Ascoli e San Benedetto, attacca: “Il Piceno è stato oggettivamente penalizzato dalle politiche dell’Asur regionale. E proprio questa attuale organizzazione del sistema sanitario marchigiano che non va bene. C’è un’esigenza chiara di riportare la sanità nel territorio, più vicina alle reali esigenze e bisogni del malato”.
Il PD, di contro, replica: “La lega del Piceno getta la maschera a favore della sanità privata. Noi del PD e del centrosinistra combattiamo fortemente questa idea perché convinti della necessità di una sanità pubblica e di eccellenza: pensiamo infatti che i cittadini siano tutti uguali dinanzi alla salute e che a tutti loro vada garantito un elevato livello di qualità del servizio pubblico”.
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Ospedale unico del Piceno, la posizione della Lega
La Lega ascolana si dichiara da tempo contraria al progetto dell’ospedale unico, asserendo che sarebbe economicamente impossibile sostenere tre struttura ospedaliere nella provincia, definendo “scellerata” la decisione della Regione: “Ciò significherebbe la morte dei due ospedali, di Ascoli e di San Benedetto. Concentrare tre ospedali in una provincia di poco sopra i 200 mila abitanti sarebbe finanziariamente insostenibile. Quindi o l’ospedale di Pagliare oppure quelli di Ascoli e San Benedetto. Chi dice il contrario dice il falso”.
A detta della Lega, infatti, una struttura delocalizzata produrrebbe un disservizio ai malati e ai loro familiari, ascolani e non, “oltre a provocare un danno economico di proporzioni inimmaginabili”. Gli esponenti della Lega, proseguono, poi, con dei quesiti che riguardano l’ambiente e l’economia: “Ci domandiamo, e chiamiamo qui a raccolta i tanti comitati ambientalisti che vigilano a difesa dell’ecosostenibilità del nostro territorio, che ne pensano di milioni di metri cubi di cemento che verrebbero utilizzati in aree a vocazione agricola e vicine a corsi d’acqua ad alto rischio di esondazione come evidenziato da qualcuno proprio oggi” e “A quanti milioni di euro ammonterebbe l’investimento al netto dell’intervento del privato?”.
Secondo la Lega della provincia di Ascoli Piceno, insomma, la Regione avrebbe dovuto concentrare ogni tipo d’investimento sul potenziamento dei due nosocomi esistenti di Ascoli e San Benedetto, favorendo la caratteristica di ospedalità diffusa sul territorio. La soluzione per la Lega: “Investimenti sul personale, abbattimento delle liste di attesa, maggiore coinvolgimento del privato (mantenendo i costi per il malato inalterati rispetto al servizio pubblico), realizzazione delle case della salute con il contributo del medico di base, allentando così anche la pressione sui Pronti Soccorso, attenzione alle necessità delle aree montane. Tutto ciò va contro il modello di centralizzazione e cementificazione voluto dalla Giunta Ceriscioli con la complicità di ciechi politici nostrani, a favore di un’attenzione diffusa su tutto il territorio, la qualità dei servizi, il potenziamento dell’esistente”.
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Ospedale unico del Piceno, la replica del PD
Secondo il Partito Democratico Piceno, la contrarietà della Lega avrebbe come scopo un tentativo di “privatizzazione della sanità“.
In effetti, a detta del PD, la realizzazione del nosocomio di eccellenza di Pagliare non comporterebbe affatto la chiusura del Mazzoni di Ascoli Piceno e della Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto, sui quali si continuerebbe ad investire.
Manuela Marcucci, responsabile della Sanità del PD Piceno, spiega il perché della loro posizione: “Per rispondere ai cambiamenti sociali e di assistenza che stiamo vivendo, la sanità necessita di una riorganizzazione territoriale che parta dalle persone più deboli come gli anziani. Per garantire questo occorre però una nuova organizzazione dei servizi di prossimità ed essere in grado di dare risposte efficienti alle urgenze ed alle acuzie, che rispetto a 20 anni fa prevedono modalità di trattamento totalmente rivoluzionate. Chi oggi ostacola il processo di cambiamento, si senta responsabile di voler negare un trattamento ed assistenza di eccellenza, e di scegliere di andare verso la privatizzazione della sanità”, accusando la Lega di voler la privatizzazione della sanità e la”riduzione della qualità delle prestazioni pubbliche”.