Giorgio Tassi, fotografo per passione e professione, o “per natura”, come ama dire, vive e lavora ad Amandola, incantevole borgo dell’entroterra fermano.
L’ultimo album fotografico dell’artista si intitola Io sono stato qui: Sibillini immaginari. Raccoglie gli scatti degli ultimi venti anni, passati in giro per le montagne nostrane, solcate in lungo e in largo, alla ricerca delle loro leggende e dei loro segreti, tra cui uno particolare, raccontato nel suo primo romanzo: Io aquila. Manuale di volo. In questa intensa narrazione, l’autore racconta di un incontro casuale che ha cambiato il suo modo di vedere la vita, quello con il nido di un’aquila e con il piccolo che stava imparando, appunto, a volare.
Tassi possiede, sempre ad Amandola, una galleria fotografica, che si avvicina al concept store, poiché non solo punto espositivo ma anche di vendita di libri, capi d’abbigliamento ed altro ancora, il tutto contraddistinto dal marchio delle sue foto d’autore. Il nome della galleria è Kairos, che in greco significa “momento supremo”, “momento opportuno”. Già da qui si intuisce la sua missione artistica: è alla ricerca di un raro momento, un “istante di presenza, dove io sono natura, al pari della più possente montagna, del passare della nuvola o di un filo d’erba”.
Leggi anche: Giuliano Giuliani, l’artista ascolano del travertino.
Giorgio Tassi, la vita
Giorgio Tassi è nato nel 1965 ad Ascoli Piceno. Dopo aver conseguito la maturità scientifica, inizia le sue prime esperienze con le macchine fotografiche, dalle quali non si staccherà mai più, iniziando nel 1986 a lavorare come fotografo professionista.
Partecipa alla realizzazione dell’archivio fotografico del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, mantenendo una collaborazione che lo porta a realizzare i calendari del Parco per gli anni 1999, 2001, 2006, 2015 e a fornire foto per gli anni che vanno dal 2010 al 2014; tra le altre cose, i suoi scatti concorrono, poi, alla formazione del Sistema Locale dei Monti Azzurri e del calendario 2005 della Regione Marche.
L’attività fotografica è stata sempre affiancata da quella alpinistica: Istruttore Nazionale di sciescursionismo dal 1994, è stato presidente della Sezione Cai di Amandola e dal 2011 è Direttore della Scuola Sciescursionismo Free Heel.
Giorgio Tassi, le sue fotografie
“Il paesaggio non esiste” e “La fotografia non esiste” sono due frasi che Tassi ripete spesso, e suona strano che a dirlo sia proprio un fotografo: il fatto è che, riflettendoci, il paesaggio non esiste in quanto tale. Quello che l’occhio umano vede può limitarsi ad essere un panorama, ma un unione di natura e cultura avviene solo quando la prima è solcata dall’esperienza umana e l’occhio, interiore ed esteriore, è capace di coglierla, insomma quando cultura e immaginazione si fondono con l’ambiente esterno.
Il modo di fotografare, e di intendere la fotografia, di Giorgio è cambiato nel corso degli anni: si passa dalle vedute in bianco e nero di Exit, libro fotografico pubblicato nel 2015, alle visioni interiori della sua ultima opera, Io sono stato qui – Sibillini immaginari. Il fotografo ci spiega come abbia compiuto un salto, passando dal mondo delle “cose esistenti” a quello delle “cose viventi”: la visione della realtà diventa, quindi, prettamente estetica, perciò sganciata dalla figuratività e sconfinante nell’astrazione, riscontrabile in qualsiasi forma naturale astraendola dal proprio contesto.