Costantino nel Cuore: questa sera, nella splendida cornice del teatro Ventidio Basso, gremita in ogni ordine di posto, si è tenuto l’evento in memoria del Presidentissimo Rozzi, a 25 anni dalla sua scomparsa. A condurre la serata il giornalista Bruno Ferretti e lo showman Sandro Avigliano.
Costantino nel Cuore: le parole del Comune, del Vescovo e della famiglia
“E’ una grande emozione per me esser qui a ricordare Costantino – spiega il Sindaco Marco Fioravanti -. Il Presidentissimo è l’ascolano per eccellenza. Ha fatto di tutto riuscendoci, per far conoscere la nostra città nel mondo. Il suo era un amore incondizionato verso Ascoli e l’Ascoli Calcio. Inoltre, in sè era fortemente radicato il valore della famiglia. Ringrazio profondamente tutti i suoi familiari”.
“Onorato, orgoglioso e grato, queste sono le parole che rivolgo alla famiglia Rozzi”, afferma l’Assessore comunale allo Sport Domenico Stallone.
“Ricordo un Lazio-Ascoli all’Olimpico dove tutti cercavano Costantino – commenta il Vescovo Mons. Giovanni D’Ercole -. Era dotato di una grande simpatia. L’evento odierno e un segno di enorme gratitudine nei suoi confronti”.
“Mio padre metteva entusiasmo in ogni cosa che faceva – dice il primogenito di Costantino, Fabrizio Rozzi -. L’Ascoli per lui era come un quinto figlio, e guai ci glielo toccava”.
“Quando la squadra bianconera perdeva mio padre era silenzioso e avvilito – spiega Anna Maria Rozzi, figlia del Presidentissimo -. Lui voleva vincere tutte le partite. Ma, una volta smaltita la delusione, pensava immediatamente alla gara successiva. Le sfide non gli facevano paura. Poteva essere solo il presidente dell’Ascoli e di nessuna altra formazione”.
“Lui è rimasto nel cuore degli ascolani -dichiara Antonella, altra figlia di Costantino -. Mia madre ha voluto una tomba aperta, affinchè tutti i suoi concittadini si sentissero ancora più vicini a lui. Noi siamo grati a tutti i cittadini di Ascoli”.
“Sono emozionatissima – commenta Alessandra Rozzi, figlia anch’essa dell’ex Presidente bianconero -. Il suo era un vero e proprio sentimento verso l’Ascoli. Noi lo consideriamo un regalo bellissimo”.
La nipote di Costantino Lucia, ha ricordato che domani 19 dicembre verrà inaugurata nella sala dei Savi a palazzo dei Capitani, una mostra dedicata al Presidentissimo, che sarà visitabile fino al 6 gennaio.
Da sottolineare che, proprio la famiglia Rozzi, ha ricevuto il premio intitolato a Costantino, Il prestigioso riconoscimento, tornato in auge grazie all’associazione Ascoltiamo, fondata dal Vicesindaco Gianni Silvestri. Nelle precedenti cinque edizioni il premio venne assegnato a: Carlo Mazzone, Renato Campanini, Carlo Tavecchio, Mimmo Renna e Adelio Moro.
Gli aneddoti e i pensieri degli ex calciatori bianconeri
Nutrita la partecipazione in occasione di questo evento di alcuni ex calciatori bianconeri
“Oltre che un grande Presidente, Rozzi è stato un imprenditore di successo che ha dato lavoro a migliaia ascolani” – dice l’ex allenatore bianconero Orlando Nardi.
“Costantino non voleva mai perdere – spiega l’ex centravanti ed allenatore del Picchio Massimo Silva -. Una volta perdemmo a Torino contro la Juve, e lui prese a calci lo spogliatoio della squadra juventina. Qualche giorno fa, ho ritrovato la prima convocazione in serie A dell’Ascoli”.
“Io sono di Bergamo ed ero un pò titubante nel venire ad Ascoli, tra l’altro non sapevo nemmeno geograficamente dove si trovasse – conferma Giuliano Castoldi -. Ma mi basto parlare 5 minuti con Costantino e rimasi in bianconero. Sarà un caso ma sono diventato ascolano a tutti gli effetti, visto che vivo qua”.
“Stavamo attraversando un periodo poco felice e ci dissero che Rozzi voleva parlarci – dichiara l’ex difensore Flavio Destro -. Il presidente arrivò con un ritardo di 3 ore e ci disse: ragazzi qua o si cambia marcia o vi mando a lavorare nei miei cantieri. La domenica dopo vincemmo 3-0…”.
“Un delle cose più belle della mia vita è averlo conosciuto e lavorato alle sue dipendenze – commenta Massimo Cacciatori -. A livello sportivo e sociale era 20 anni avanti a tutti. Mi ricordo una partita contro la Sampdoria di Vialli e Mancini, dove l’arbitro concedeva tutti i benefici ai blucerchiati. Costantino mi vide agitato ed improvvisamente entrò in campo. Il direttore di gara cacciò dal campo Rozzi che per tutta risposta replicò: Lei mi caccia? Io sono a casa mia, sono io che caccio fuori dal campo lei!”
“Ringrazio Costantino perchè ci ha fatto realizzare un sogno – dice Giuseppe Carillo -. Quello di fare giocare noi ascolani in serie A con la propria squadra del cuore”.
Il pensiero dell’Ascoli Calcio
Ovviamente alla serata ha partecipato anche una delegazione dell’Ascoli Calcio, formata dal presidente Neri, dai soci Tosti e Ciccoianni, dal direttore sportivo Antonio Tesoro dall’allenatore Zanetti e dai giocatori Ardemagni, Scamacca, e Pucino.
“Dopo 25 è ancora viva la presenza di Rozzi e questo è incredibile – dice il presidente dell’Ascoli Calcio Carlo Neri -. Essere qui per noi non è solo una responsabilità ma un’ooportunità. Noi, come società, proponiamo di far vedere ad ogni giocatore che farà parte di questa gloriosa squadra di far vedere le gesta di un grande uomo come Costantino”.
“Rozzi ha portato l’Ascoli in serie A quando la massima serie era la migliore di sempre – commenta l’azionista e socio della squadra bianconera Giuliano Tosti -.Tutti gli ascolani hanno lasciato nel loro cuore uno spazio per il Presidentissimo”.
“Costantino è stato un precursore in tanti ambiti, è un uomo che manca al calcio italiano” – afferma l’altro socio dell’Ascoli Gianluca Ciccoianni.
“Siamo fortunati ad essere qui, dove si respira l’immortalità di Rozzi – dice il Direttore Sportivo del Picchio Antonio Tesoro -. Dobbiamo perciò onorare al meglio la storia di questo grande club”.
“Eventi come quelli di stasera ti fanno capire in quale realtà gloriosa e storica ti trovi – spiega l’allenatore dell’Ascoli Paolo Zanetti -. Cercheremo di riportare il Picchio dove merita, seguendo l’insegnamento di Costantino Rozzi”.
“Mi sono bastati i video visti stasera per capire che persona era Rozzi – dice il Capitano del Picchio Matteo Ardemagni -. E’ bello essere tutti assieme a ricordarlo. La sua figura ci deve servire da stimolo per ottenere il massimo in ogni partita”.
“Contro il Cittadella c’era un clima diverso rispetto al solito – commenta il difensore bianconero Raffaele Pucino – Si percepiva l’attaccamento e il rispetto verso Rozzi. Si meritava una serata come questa”.
La serata
Costantino Rozzi è stato presidente dell’Ascoli dal 1968 al 1994. 26 anni nei quali ha ottenuto 5 promozioni: una dalla C alla B e 4 dalla B alla A. Ha ricoperto l’incarico di numero uno bianconero in 1044 partite.
Alle ore 18.00 in Cattedrale, si è tenuta la Santa Messa. Poi, dalle 19.30, è partita l’evento al Teatro Ventidio Basso. Una serata nella quale sono stati mandati video che hanno ripercorso questo lunghissimo periodo di storia bianconera: dalle liti con Biscardi e con Carlo Sassi in tema di moviola, alle celebri frasi come: “Ci penso io a parlare del mio Ascoli”, “Prima viene l’Ascoli, poi l’Ascoli e poi ancora l’Ascoli”, fino al funerale in Duomo, ai quali parteciparono circa 20mila ascolani.
Sul palco si sono alternati anche alcuni ultras bianconeri e i giornalisti Marcella Rossi Spadea, Peppe Ercoli, Marco Amabili, Serafino Galli e Armando Falcioni.