Qualità della vita 2019, la provincia di Ascoli Piceno è la prima provincia marchigiana dove si vive meglio e la 26° in Italia. E’ questo quanto emerge dalla tradizionale analisi annuale compiuta dal Sole 24 Ore, ormai giunta alla 30° edizione, volta a scattare una fotografia ben definita dello stato di salute del Paese e di tutti i suoi territori.
Qualità della vita 2019, l’indagine
L’indagine sulla Qualità della vita è un’indagine annuale compiuta dal Sole 24 Ore per vagliare il livello di benessere delle 107 province italiane. Quest’anno, si è arricchita di ulteriori indicatori rispetto allo scorso anno: i fattori da valutare sono passati da 42 a 90, divisi in 6 macro aree tematiche, che raccontano il modo di vivere dei vari territori, valutando Ricchezza e consumi, Affari e lavoro, Ambiente e servizi, Demografia e società, Giustizia e sicurezza, Cultura e tempo libero.
Ad essere presi in esame, dunque, sono fattori economici e sociali, legati al welfare e alle aree verdi, passando per la sicurezza e la giustizia, fino alla valutazione del livello culturale e dell’intrattenimento che caratterizzando un determinato luogo italiano.
Qualità della vita 2019, la provincia di Ascoli Piceno
Nella classifica generale, su 107 province, Ascoli si attesta al 26° posto, guadagnando una posizione rispetto allo scorso anno, seguita da Ancona (31° posto), Macerata (32° posto), Fermo (50° posto), Pesaro-Urbino (53° posto).
Ad Ascoli, bene le categorie Giustizia e Sicurezza e Cultura e Tempo libero: la città sale, rispettivamente. al 18° e 19° posto, anche se si tende a scendere per quel che riguarda le aree di Ricchezza e Consumi (64° posto) e Demografia e Società (67° posto).
Entrando nello specifico delle micro aree che concorrono all’attribuzione del punteggio, Ascoli è prima in tre categorie molto diverse tra loro: innanzitutto per il numero di startup innovative ogni mille società di capitale, per sale cinematografiche ogni 100 mila abitanti e per minor numero di denunce di violenze sessuali ogni 100 mila abitanti. Bene anche per canoni medi di locazione (4° posto), numero di palestre ogni 100 mila abitanti (5° posto), estorsioni (6° posto) ed imprese registrate ogni 100 abitanti. Male, invece, per quel che riguarda il prezzo medio di vendita delle case (88° posto), tasso di decadimento dei finanziamenti per cassa (93° posto), emigrazione ospedaliera (83° posto), consumo di farmaci per ipertensione (98° posto), riciclaggio di denaro (99° posto), incidenti stradali e sofferenze lorde su impieghi (101° posto), imprese in fallimento (99° posto), aumento della speranza di vita (90° posto), qualità ricettiva delle strutture alberghiere (93° posto).
