Lavoro Marche, la Fondazione Aristide Merloni di Fabriano ha stilato il quinto Rapporto sull’imprenditorialità nelle Marche che dimostra come il territorio sia ancora attivo, anche nelle zone del centro sud colpite dal sisma.
Il rapporto verrà presentato ufficialmente venerdì 4 ottobre alle ore 16:30 al Palazzo del Podestà.
Lavoro Marche, le imprese tengono
“Sono molti i settori economici che possono contribuire al rilancio delle Marche dove vi è stato, al pari dell’Italia, un calo della propensione imprenditoriale, benché si registri una sostanziale tenuta. Ma prima di parlare di aziende, occorre che si punti l’attenzione sul ruolo dell’imprenditore. Senza di essi, infatti, cade il presupposto di tutto: è quindi fondamentale la loro presenza sul territorio” ha sottolineato il Presidente della Fondazione Francesco Merloni.
Tuttavia, nonostante il calo in linea con la media nazionale, sorprende la sostanziale tenuta del settore imprenditoriale marchigiano, anche nelle aree colpite dal sisma del 2016. “Dobbiamo ripartire da qui, da questo segno positivo di reazione. E da quei settori come la manifattura che, nonostante incida per circa il 20% sul Pil regionale, rappresenta il 90% dell’export regionale e l’80% nella ricerca e sviluppo. Un settore tradizionale al quale sono legate le aree servizi alle imprese, in larga parte le nuove start-up a livello regionale.
Gli ultimi due aspetti da evidenziare riguardano l’imprenditoria femminile con il solco che rischia di aggravarsi perché parte, spesso e volentieri, dai processi formativi universitari con pochissima presenza di donne in area scientifica.
E, per le aree interne in particolare quelle terremotate, fare il possibile perché si sviluppino nuove start-up oggi focalizzate nelle Marche più nelle aree urbane e costiere. Magari, come accaduto con Save The Apps, puntando sui prodotti del luogo, sui settori presenti quali l’agricoltura, il commercio e la cultura” ha affermato Donato Iacobucci del Centro per l’innovazione e l’imprenditorialità.
Imprenditorialità, sostegno a start up e nuove tecnologie
“Le Marche pagano un gap nel campo delle nuove tecnologie molto importante. Le infrastrutture digitali sono vitali per l’imprenditoria e si è visto che dove sono al passo con i tempi le prime, la vivacità imprenditoriale migliora sensibilmente” ha dichiarato Gian Mario Spacca, vicepresidente della Fondazione Aristide Merloni di Fabriano, augurandosi che gli incentivi che vengono dati alle aziende innovative possano essere duraturi, sostenendole anche oltre il faticoso periodo della loro nascita.
La Fondazione stessa agisce come sostegno in questo senso; a dimostrazione di ciò esistono due start up, sostenute dalla Fondazione, la Civitanavi System che ha dato vita a giroscopi che possono essere utilizzati anche nel sottosuolo, occupando circa 50 ingegneri, e la HP Composites, attiva nel ramo della lavorazione delle fibre di carbonico, che occupa circa 600 persone.