Mantenere e potenziare l’ospedale Mazzoni dicendo no all’ospedale unico: perché è questa la volontà dei nostri cittadini. Parola del sindaco di Ascoli Piceno, Marco Fioravanti.
Il primo cittadino, dopo il consiglio comunale di martedì scorso, torna sull’argomento sanità nel Piceno: “un capoluogo di provincia non può essere privato di una struttura fondamentale per la cura e la tutela sanitaria di ascolani e residenti nelle zone limitrofe”.
Un territorio già messo a dura prova dal sisma e dall’annosa crisi economica, continua Fioravanti in una nota, non può permettersi di perdere anche quello che rappresenta la sua maggiore azienda.
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Ospedale unico, la proposta di Fioravanti
Ascoli e San Benedetto, scrive il primo cittadino nella nota, necessitano ciascuna di un proprio ospedale: dobbiamo realizzare una vera e propria azienda ospedaliera nel sud delle Marche, sviluppata su due plessi, con un investimento di gran lunga inferiore ai 500 milioni che sarebbero invece necessari per la realizzazione di un ospedale unico a Spinetoli.
“Il Mazzoni va potenziato, con risorse valide e concrete per ridurre le liste d’attesa e per bloccare la crescente fuga di professionisti che non hanno i mezzi per esprimersi nel migliore dei modi; a San Benedetto va invece ripensato un ospedale all’uscita della superstrada, viste le difficoltà e i problemi logistici del Madonna del Soccorso”.
Non si torna indietro rispetto ai due ospedali, “necessari per realizzare un’efficace ed efficiente azienda ospedaliera delle Marche Sud”
Sanità del Piceno, la querelle con la Regione Marche
E sull’ospedale unico continuano le polemiche. “C’è chi, come la vicepresidente della Regione Marche Anna Casini, a pochi giorni dalla mia elezione a sindaco – scrive Fioravanti – è tornata a parlare di ospedale unico a Spinetoli. Lo trovo davvero singolare, anche se ho imparato ad assumere un atteggiamento di riflessione e ascolto verso tutti. Una cosa però è certa: Ascoli non accetterà mai il disegno di un ospedale unico a Spinetoli”.
Il sindaco si rivolge poi al presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli invitandolo nuovamente ad Ascoli per partecipare a un consiglio comunale aperto.
“In questo modo Ceriscioli potrebbe spiegare a tutti i cittadini il motivo per cui bisognerebbe spendere 500 milioni di euro per un nuovo ospedale a Spinetoli, in un’area individuata da uno strano algoritmo e tra l’altro ad alto rischio esondazione”.
“La Regione Marche, che manca di una programmazione sanitaria coerente da nord a sud ed è in assenza formale di un piano sanitario – poiché scaduto nel 2014 – deve spiegarci come mai continua a mantenere l’azienda ospedaliera nel Pesarese, dove si registra una mobilità passiva verso l’Emilia Romagna, e la nega invece al sud delle Marche, dove esiste una mobilità attiva soprattutto verso il vicino Abruzzo”.
La posizione dell’ospedale unico
“Quello della Regione sembra ormai più un capriccio che altro, perché non è di certo un ospedale unico il bisogno primario e reale dei nostri cittadini”.
Perché fare un ospedale unico a Spinetoli, si chiede il sindaco.
“Con quali parametri il famoso algoritmo ha individuato tale territorio come centrale? Perché secondo i nostri calcoli, il punto equidistante tra territori terremotati e la costa è proprio Ascoli Piceno, dove si trova l’ospedale Mazzoni.
La distanza che separa Comunanza dal mare è infatti di 49km, la via di mezzo sarebbe dunque a 24.5km. Nonostante il numero dei residenti sia maggiore nella zona costiera, la distanza tra la stessa Comunanza e Ascoli è di 31km: a livello di baricentro dunque, l’ospedale equidistante tra mare ed entroterra sarebbe proprio il nostro Mazzoni. Lo ribadisco allora una volta per tutte: basta speculazioni sulla sanità del sud delle Marche, basta giocare sulla salute dei nostri cittadini”.