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Pietro Frenquellucci, ex candidato sindaco, è stato scelto come Vicepresidente del Consiglio Comunale. L’auspicio di Angelo Procaccini del PD Ascoli: “Che Pietro possa essere figura che funga da raccordo nel gruppo di opposizione”.

PD Ascoli, gruppo unito in alternativa alla Destra

Il gruppo del Partito Democratico ha lanciato un appello e una sfida agli altri partiti di minoranza: mettere insieme tutte le persone che nel primo turno non si sono riviste nella figura dell’attuale Sindaco, Marco Fioravanti, e che non si sentono rappresentate dalla presente Amministrazione Comunale.

“La cosa più importante è il bene della Città, trovare punti comuni su battaglie condivise e portare avanti temi cardine per il futuro di Ascoli (come, ad esempio, l’occupazione giovanile). Tutto ciò va al di là di qualsiasi ideologia” ha tuonato Procaccini.

Sulla prospettiva unitaria ha rimarcato anche Frenquellucci, lanciando un messaggio tutt’altro che velato agli altri gruppi di minoranza: “L’opposizione in Consiglio Comunale è fondamentale e perciò deve essere un insieme coeso: i gruppi devono sforzarsi di non viaggiare separati. Solo con una minoranza compatta e concisa si può, forse, avere speranza di incidere a livello politico e decisionale”.

Nella prospettiva dell’ex candidato sindaco del PD, infatti, bisogna creare una rete sinergica per spingere la maggioranza a tornare a riconoscere un principio fondamentale: “il Consiglio Comunale non è luogo di ratifica di atti già presi da altri, è il luogo del confronto della Città. Concetto cardine della democrazia è, in effetti, quello della partecipazione dei cittadini alla gestione della cosa pubblica: al contrario di dieci anni fa, quando i lavori venivano seguiti, oggi la gente è sfiduciata e poco incline alla partecipazione” ha proseguito Frenquellucci.

Altro attacco mosso è alla “violenza” del dibattito in Consiglio, per toni e modalità: “Lo statuto prevede 5 minuti a intervento, tempo insufficiente per elaborare contenuti. La concezione del Consiglio Comunale come luogo ininfluente deve finire: è un’opportunità per le minoranza di esprimere democraticamente idee e concetti divergenti rispetto a quelli della maggioranza”.

Per questo, Frenquellucci si è incontrato con gli altri capigruppo e con Alessandro Bono, Presidente del Consiglio Comunale, il quale ha preso l’impegno di trovare una soluzione, facendo lavorare di più le commissioni consiliari.

La replica di Pietro Frenquellucci: “Vediamo se e come lo farà. Noi lo aspettiamo al varco”.

Del resto, in Consiglio il ruolo istituzionale del Presidente è proprio quello di garantire un dibattito equilibrato e dai toni civili, senza espressioni forti, delle quali è stato accusato Fioravanti, nella risposta sgarbata e stizzita alla nota del PD sulla questione di Valle Castellana, definita da Francesco Ameli “caduta di stile”.

Il Pd Ascoli e gli impegni istituzionali in Consiglio

Gli obblighi istituzionali a cui si andrà incontro nelle prossime sedute saranno la nomina dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Comunale che prevede, oltre alle figure del Presidente e del Vice, due capigruppo, uno di maggioranza e uno di minoranza e la delicata costituzione della Commissione di Controllo e Garanzia e revisione dello statuto

Proprio in virtù di queste importanti occasioni, il Partito ha invitato nuovamente le altre forze d’opposizione a trovare un accordo che consenta una rappresentanza equilibrata, rinunciando anche ad una propria candidatura se necessario; attualmente, i meccanismi di elezione dello statuto (votato nel 2009) prevedono che la presidenza della commissione spetti automaticamente al gruppo consiliare di opposizione con maggior numero di consiglieri.

E ad avere maggior numero di consiglieri è proprio il PD, che ne ha 3.

Le possibilità paventate da Frenquellucci e dal PD sono due: la prima prevede una modifica dello statuto prima di procedere alla nomina, la seconda l’organizzazione di un meccanismo per cui anche chi ha meno consiglieri del PD possa eleggere proprio rappresentante. 

Ha proseguito Francesco Ameli: “La sfida e il messaggio alle altre forze di opposizione è un segnale è di forte valore politico: la condivisione è fondamentale per creare un rapporto tra forze di minoranza nei confronti di un’amministrazione che si prevede chiusa e fortemente rigida, che rappresenta una destra disumana e faccendiera. Per questo noi siamo disposti anche a fare un passo indietro, pur di fare sintesi intorno ad un nome condiviso”.

Le accuse di Ameli sono proseguite: l’attuale Amministrazione ha promesso tanto in campagna elettorale, ma a più di un mese dall’insediamento non si è parlato di ricostruzione, di riqualificazione del cento storico, della questione dei parcheggi e di quella del lavoro.

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