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ASCOLI PICENO – La Provincia di Ascoli Piceno, nonostante il periodo particolarmente difficile, dal 2009 ad oggi ha ridotto il debito, la spesa corrente, i costi della politica ed il numero degli affitti passivi. Inoltre ha chiuso il bilancio 2010 e 2011 in avanzo. E’ questo il segnale più importante venuto fuori nella conferenza tenutasi stamane presso palazzo San Filippo, per fare il punto della situazione proprio sul bilancio dell’Ente.

LE PAROLE DEL PRESIDENTE  – “Se consideriamo da dove siamo partiti, abbiamo fatto un grande sforzo – dichiara il presidente della Provincia Piero Celani – tutto ciò è stato reso possibile solo grazie all’applicazione di una politica di equità”.
Il presidente torna sulle critiche che molto spesso piombano dall’opposizione: “Sentir parlare a sproposito francamente, mi fa sorridere. Non voglio cercare sempre la discussione, vuol dire che la prossima volta inviterò tutti coloro che ci attaccano a vedere i numeri, che sono spietati e che ci danno ragione”.

TAGLI, CRISI, REGIONE MARCHE – L’assessore provinciale al Bilancio Vittorio Crescenzi ha illustrato la situazione nel dettaglio. “In questi tre anni la Provincia ha avuto qualcosa come oltre 8 milioni in meno di entrate a disposizione”. Risorse che sono venute meno causa i tagli effettuati dallo Stato in materia di trasferimenti(-3.720.219 euro); per effetto della crisi economica sulle entrate tributarie al netto della compartecipazione dell’IRPEF(-204.088 euro); inoltre la Regione Marche ha dato minori trasferimenti, tra fondi Anas e F.U.R.(-4.239.026 euro). In totale fanno 8.163.333 euro in meno.

DEBITI FUORI BILANCIO – Crescenzi ha poi preso in esame forse la nota dolente che grava tantissimo sulla situazione patrimoniale dell’Ente: i debiti fuori bilancio. “Abbiamo dovuto far fronte a venti debiti fuori bilancio, non creati da questa amministrazione provinciale, ma causati dalle amministrazioni precedenti”. La cifra per i debiti è esorbitante: 15.277.058 euro. “Debiti che hanno avuti effetti negativi – prosegue Crescenzi – perché per coprirli si è dovuto fare ricorso all’utilizzo di altre risorse”. Quindi si è attinto da risorse correnti, da economie di mutui per investimenti, e dal fondo contenzioso. Inoltre sono stati contratti nuovi mutui. Per quanto riguarda l’annosa sentenza Rozzi, Crescenzi ha spiegato che è in atto una transazione, che se avesse esito positivo, ridurrebbe notevolmente la massa totale dei debiti.

DIVISIONE ASCOLI-FERMO – L’assessore al Bilancio ha evidenziato come la divisone tra Ascoli e Fermo ha portato ulteriori costi, diversi dalle previsioni iniziali. Infatti la percentuale di ripartizione delle due Province(57% Ascoli, 43% Fermo) prevedeva spese stimate per 18.809.479 euro. Previsioni sballate, visto che il conto consuntivo 2010 recita 21.434.595 euro. Un gap dunque di 2.625.166 che, come ribadito da Crescenzi, sarà presente sino al 2014, per un totale di 10.938.508 euro. Quindi tra debiti fuori bilancio, tagli del Governo, crisi economica e divisione della Provincia, la Provincia di Ascoli Piceno ha avuto risorse in meno per 26.215.566 euro. 

RISULTATI IMPORTANTI – “L’opposizione fa una critica sterile – sentenzia Crescenzi – Visto che, a nostro avviso, non hanno materiale per attaccare un’amministrazione che per la prima volta nella storia recente ha ridotto la spesa corrente, l’indebitamento, i costi della politica e quelli del personale”. Le dichiarazioni dell’assessore vengono rafforzate dai numeri. Infatti, rispetto al 2009 c’è stata una riduzione della spesa corrente dell11,52%; lo stock del debito è diminuito del 9,36%(aspetto questo che si rivelerà molto utile se verrà recepita la richiesta UPI-ANCI di trasformare i tagli della spending review in obiettivi di debito); il costo del personale è sceso del 5,46%; gli affitti passivi sono stati ridotti di 210.000 euro circa, e sono stati quasi del tutto azzerati; i costi della politica sono calati del 27%. In picchiata verso il basso i costi per le trasferte, che fanno registrare un -198%; notevole anche il calo dei costi di rappresentanza con un -87,92%. “Con oltre 26 milioni in meno – ha chiuso l’assessore Vittorio Crescenzi – era difficile poter operare meglio”.