Stamattina, intorno alle 10, il Vicepresidente del Consiglio dei Ministri e Ministro dello Sviluppo Economico e del Lavoro e delle Politiche Sociali, Luigi Di Maio, ha parlato delle politiche di innovazione e formazione riguardanti le imprese, i centri per l’impiego ed il mondo del lavoro.
Di Maio: innovazione e formazione, le due linee guida
È stato Gino Sabatini, Presidente della Camera di Commercio di Ascoli Piceno, quinta in Italia per numero di imprese rappresentate e prima per estensione territoriale, a introdurre il discorso di Luigi Di Maio, tenutosi presso il Centro Congressi della Camera di Commercio.
“Le aziende ed il mondo imprenditoriale hanno maggior bisogno di risorse, specie nella zona del Piceno e della Val Vibrata, per tornare ad essere competitive in una situazione post sisma, dove, dato il forte tasso di disoccupazione, la necessità assoluta è quella di lavoro e trasparenza”, ha esordito Gino Sabatini, sottolineando anche l’impellenza, per la Regione Marche, di un sistema di infrastrutture efficiente, che riesca a ridurre le distanze e renda i collegamenti rapidi.
Di Maio ha iniziato il suo discorso ponendo l’accento sull’importanza, appunto, delle imprese, senza le quali non c’è lavoro, sul bisogno del loro potenziamento e sulla necessaria nascita di nuove realtà, che potrebbero incentivare gli investimenti, pubblici e privati e aprire, sempre più, il mercato italiano e marchigiano all’esportazione, essendo, gli imprenditori dello stivale, “capaci di fare grandi cose nelle peggiori condizioni possibili”.
Le linee guida, in una prospettiva a lungo/medio termine sono, nella prospettiva del Ministro del Lavoro, due: innovazione e formazione.
Soprattutto la seconda sarà, nei prossimi anni, la base del processo di trasformazione delle aziende, secondo un calcolo che vuole che “tra circa 5 anni circa il 60% dei lavori si trasformerà. Cambiamento che non dovrà cogliere i piccoli e medi imprenditori impreparati”.
Piccole imprese, eccellenza del made in Italy
Le Marche rappresentano una delle più grandi eccellenze del made in Italy, basato sulle piccole imprese, dove “l’artigiano e la sua produzione di pregio non saranno mai sostituibili dalle macchine”; soprattutto in questa regione, le aziende vorrebbero assumere, ma non trovano persone adeguatamente formate ai nuovi standard produttivi.
Per questo, “è stato investito circa 1 miliardo e mezzo per l’ammodernamento dei centri per l’impiego, al fine di incrementare la capacità (e il numero) del personale e coordinarlo, costruendo anche un software unico che rappresenti una banca dati nazionale. Sono previste, infatti, più di 10 mila assunzioni nei prossimi mesi, con 3000 navigator attivi già da giugno”.
Proprio nel Decreto Dignità si nota l’attenzione del Movimento alle aziende locali, teso a scoraggiare il fenomeno della delocalizzazione, prevedendo, per le imprese che hanno ricevuto finanziamenti statali, la restituzione della somma con interessi e una multa (nelle Marche, il fenomeno della delocalizzazione è incarnato dal caso Whirpool).
Per quel che riguarda il tema del post sisma, il Ministro ha assicurato che con il Decreto Sblocca Cantieri e la Legge Anti-corruzione saranno eliminate macchinose norme che stanno rallentando il lavoro di ricostruzione e verrà scongiurata la corruzione, anche grazie al maggior potere conferito alle Forze dell’Ordine.