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Anche se saranno in pochi a pensarci, il connubio fra internet e il rispetto per l’ambiente è tutt’altro che esistente. Un’inchiesta durata 1 anno del New York Times ha portato alla luce i consumi e gli sprechi effettuati dal mondo del web. Pare infatti che il 90% dell’energia succhiata dalle strutture di internet venga effettivamente sprecato: si parla di qualcosa come 30 miliardi di watt l’anno, l’equivalente di 30 centrali nucleari. Di questo 90% di energia, la maggior parte viene utilizzata nel sistema di raffreddamento dei server che, per l’eccessivo uso, si surriscaldano facilmente. Questo perché vengono sempre tenuti al massimo della loro capacità – anche quando non servirebbe – per scongiurare che il sistema non risponda nel caso di un carico improvviso di contatti. A questi elementi negativi per l’ambiente devono aggiungersi i generatori diesel di emergenza (in funzione in caso di black-out) e le numerosissime batterie (utilizzate se i primi non si attivano). Il quotidiano americano cita inoltre le aziende colpevoli di inquinare di più: Amazon, ad esempio, ha commesso 24 violazioni in tema di rispetto per l’ambiente negli ultimi tre anni in Virginia, tra cui far marciare i propri generatori senza alcun permesso. Insomma, la strada per avere un “green web” sembra purtroppo ancora molto lunga.