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Un’intensa mattinata alla Ciip dedicata a sisma e crisi idrica, in prospettiva della ricostruzione dell’Acquedotto del Pescara.

Sala assembleare gremita di autorità, giornalisti, docenti e ricercatori della Politecnica delle Marche, liberi professionisti e privati cittadini per ascoltare gli interventi del convegno organizzato dalla Ciip e focalizzato sull’analisi dello stato di salute del nostro acquedotto e sulle ipotesi di intervento per superare la crisi idrica. 

“Sapere che in questo territorio si ricorre alla chiusura notturna dell’acqua mi preoccupa – ha detto Angelo Borrelli, Capo dipartimento della Protezione Civile nazionale – risolvere il problema della crisi idrica è urgente e va affrontato”.

Sisma e crisi idrica, lo stato dell’arte

Sono stati i dirigenti e gli ingegneri del Consorzio a delineare lo stato di salute attuale dell’Acquedotto del Pescara. In particolare, il dirigente dell’area tecnica Carlo Ianni e l’ingegnere dell’area progettazione Massimo Tonelli hanno sottolineato le misure intraprese dopo il sisma e i danni strutturali a infrastrutture e portata della sorgente e i possibili ulteriori interventi da avviare.

Attualmente, come portata la sorgente di Foce di Montemonaco, ha detto Tonelli, è a meno della metà del minimo storico degli anni Ottanta, è stata perso circa il 60% della risorsa.

Sergio Paolucci, consulente tecnico Tennacola ha invece fatto il punto sull’intervento fatto per ripristinare i danni causati dal sisma e Alessandro Mancinelli, ordinario di costruzione idraulica dell’Università Politecnica delle Marche ha illustrato l’attuale progetto di ricostruzione dell’acquedotto del Pescara.

La gestione della crisi idrica

Infine, Erasmo D’Angelo, segretario dell’Autorità di bacino distrettuale dell’Appennino centrale ha sottolineato come la gestione dell’emergenza rappresenti in realtà un investimento poco lungimirante da ogni punto di vista, in primis quello finanziario, e posto l’attenzione sulla difficile situazione della Protezione Civile depauperata della propria autonomia decisionale a partire dal 2010.

Marisa Abbondanzieri, Presidente di ANEA, ha invece sottolineato come la crisi possa essere superata unicamente con il coordinamento di tutte le autorità coinvolte, a qualsiasi livello.

Infine, la conclusione di Borrelli: “mi auguro che si possa trovare una copertura finanziaria per questa opera così importante”, ha detto il capo dipartimento in merito al finanziamento dei lavori all’acquedotto.

“Vorrei avere un quadro normativo in cui siano contemplati i casi di emergenza con norme snelle e rapide di intervento: il grande tema è la necessaria semplificazione delle norme e delle procedure per la realizzazione degli interventi”.

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