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Da lunedì prossimo 21 gennaio i rifiuti tornano a Relluce dopo quasi 4 anni di stop e il sindaco di Ascoli Guido Castelli grida finalmente vittoria: “viene riattivata una discarica pubblica che, in virtù di un provvedimento del Presidente della Provincia Fabiani, consentirà a tutti i comuni piceni di tornare a conferire gli RSU nel proprio ambito provinciale”. 

La riapertura di Relluce, continua il primo cittadino, è una buona notizia soprattutto per i contribuenti: “ad Ascoli, ad esempio, abbiamo stimato che la bolletta della Tari per il 2019 potrà essere ridotta di circa il 5%”.

Che c’entra Relluce con la Tari

Quale sia il nesso tra la riapertura della discarica di Relluce e una diminuzione potenziale della Tari è sempre Castelli a spiegarlo, riferendosi ai risparmi di spesa – circa € 500.000 in meno – derivanti dai costi di abbancamento infinitamente più bassi che Relluce consente rispetto quelli attuali, ovvero 13 euro a tonnellata contro i 100 euro a tonnellata praticati dalle discariche fermane.

“L’Amministrazione comunale di Ascoli si è sempre battuta in questi anni per la riapertura e, anche per questo, dopo gli “anni bui” della gestione di D’Erasmo, devo dare atto che il Presidente Fabiani ha adottato la scelta più lineare e maggiormente corrispondente agli interessi del cittadino”. 

Castelli: perché Relluce era una questione politica

Il decreto firmato da Sergio Fabiani “inoltre certifica, oltre ogni ragionevole dubbio, la falsità di tutte le critiche che venivano mosse alla discarica di Relluce in relazione alla stabilità dei versanti. Non esistono frane e non ci sono fenomeni che ostano al conferimento dei rifiuti”.

Da qui la conclusione di Castelli, per cui, come sostenuto nel corso di questi anni, “il blocco non derivava da problematiche tecniche e/o ambientali ma da argomentazioni esclusivamente politiche”.

Anche la spaccatura PD lo testimonia: “evidentemente la Moreschini, nella sua  scriteriata battaglia che tanto ha nociuto ai contribuenti piceni, confidava in “protezioni politiche” e non sulle evidenze tecniche, tutte a favore di Relluce”.

A farne le spese, chiosa Castelli, “sono stati in cittadini di tutta la provincia che in questi anni , hanno subito il più devastante aumento della Tari che la cronaca recente ricordi. Ora è accertato che quegli aumenti hanno esclusivamente due responsabili: Paolo D’Erasmo e Sara Moreschini”.

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