Cosa prevede il Decreto Dignità? Andiamo a vedere nel dettaglio quali sono i contenuti del primo provvedimento di Luigi Di Maio come ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico in fatto di lavoro precario, fattura elettronica, delocalizzazione e contratti a termine.
Quattro i punti fondamentali: le semplificazioni fiscali con la proroga dello spessimetro, l’aggiornamento del redditometro e l’abolizione split payment professionisti; la disincentivazione delle delocalizzazioni; lo stop alla pubblicità del gioco d’azzardo; la lotta alla precarietà con la modifica del Jobs Act. A parte un provvedimento per la proroga per la fatturazione elettronica per i benzinai.
Il documento, approvato in via preliminare dalla Camera dei deputati il 2 luglio, è legge. L’Aula del Senato ha approvato il provvedimento in via definitiva con 155 voti favorevoli, 125 contrari e un astenuto.
Il decreto ha suscitato non pochi dubbi e molte critiche da parte delle imprese; lo stesso Di Maio ha commentato che il decreto andrà migliorato ma non annacquato.
Leggi qui il testo integrale del Decreto Dignità.
Decreto dignità, le proposte di emendamento
Tra le proposte di emendamento al Decreto Dignità: la proroga di due anni al bonus assunzioni giovani rivolto agli under 35; il regime transitorio per i contratti a termine facendo salva la durata massima di 2 anni e il numero di 4 proroghe ammissibili; il rafforzamento dei centri per l’impiego; la decadenza dagli incentivi incassati per aziende che riducono il 50% dei posti di lavoro e non il 10% come previsto prima; ritorno dei voucher e buoni lavoro occasionali.
Inoltre, nel testo Decreto Dignità dovevano essere inserire dei provvedimenti a favore dei lavori precari della gig economy, come per esempio i riders che consegnano cibo in modo o in bici oppure più in generale tutti quei lavoratori considerati autonomi ma che vengono gestiti da aziende attraverso piattaforme digitali. Con il decreto si sarebbero dovute inserire importanti tutele, ma tutto sarà rinviato a favore di un tavolo con i rappresentanti delle società.
Decreto Dignità e contratti di lavoro
Il Decreto Dignità modifica la disciplina del contratto di lavoro a tempo determinato stabilita con il d.lgs 81/2015 noto come Jobs ActA. La norma è immediatamente applicabile ai contratti di lavoro stipulati dopo la data in vigore del decreto, ai rinnovi e alle proroghe dei contratti in corso. Fanno eccezione i contratti stipulati dalle pubbliche amministrazioni ai quali continueranno ad applicarsi le disposizioni vigenti anteriormente alla data di entrata in vigore del decreto. Il contratto di lavoro potrà essere a termine ma non superiore a 12 mesi; la durata complessiva contemplando quattro e non più di cinque proroghe potrà durare complessivamente 24 mesi anziché 36. Inoltre nel contratto di lavoro dovrà essere riportata la causale per giustificare la prosecuzione del contratto a tempo.
Decreto Dignità, i punti principali
- Bonus assunzioni stabili per under 35 fino al 2020
- Stop alla stretta dei contratti di somministrazione per i portuali
- No stop&go per il lavoro in somministrazione
- Voucher per alberghi e agricoltura fino a 10 giorni
- Periodo cuscinetto per i contratti a termine in essere fino a novembre
- Tetto del 30% per i contratti a termine e causali
- Aumenta l’indennità per i licenziamenti illeggitimi
- Ogni anno il ministro riferirà sugli effetti occupazionali
- Niente aggravi contributivi per i rinnovi delle colf
- Ok assunzioni regioni per centri impiego
- Prorogati i contratti delle maestre e concorso straordinario; no al tetto di 36 mesi per i precari a scuola; sì a concorso per scuola dell’infanzia e primaria aperto anche ai diplomati magistrali
- Stretta sulle delocalizzazioni
- Multe più salate per chi viola il divieto di pubblicità dei giochi d’azzardo; ok a banca dati per il monitoraggio dei giochi; obbligo della tessera sanitaria per giocare alle slot; inserire la dicitura “nuoce gravemente alla salute”; arriva il logo “No slot” per bar, esercizi e circoli privati che non installano e eliminano apparecchi da gioco
- Ok compensazioni debiti/crediti per la pubblica amministrazione
- Ulteriori semplificazioni per lo spesometro
- Per i benzinai fattura elettronica dal 2019