Ascoli, ieri è arrivata la tanto agognata e desiderata salvezza, al termine di un match vissuto sempre col brivido. Il sindaco Castelli ringrazia il popolo bianconero e fa alcune precisazioni sullo stadio, mentre i tifosi fanno il punto dopo un campionato così sofferto ed estenuante.
Salvezza Ascoli, le parole del sindaco Castelli
“La serata di giovedì al Del Duca è stata veramente indimenticabile e rimarrà impressa nella mia memoria come una delle più belle esperienze tra quelle vissute come sindaco della Città. Voglio dire grazie al popolo bianconero, ai ragazzi che hanno affollato le due curve e alle tante famiglie che hanno abbracciato la nostra squadra, non solo ieri ma durante tutto il campionato.
Per quanto riguarda lo stadio, non esistono motivi ostativi alla disputa del prossimo campionato di calcio al Del Duca. Negli ultimi due mesi mi sono incontrato non meno di dieci volte, sia a Roma che ad Ascoli, con il referente della società. Abbiamo concordato il da farsi ed il comune, con umiltà e buon senso, è pronto a siglare l’accordo.
Se invece la società – per qualche motivo a me ignoto – ha cambiato opinione (e non sarebbe la prima volta) ha l’obbligo di dirlo: la storia dell’Ascoli merita di essere rispettata”.
Ascoli, la salvezza è arrivata: le parole dei tifosi bianconeri
“Sinceramente ho sempre creduto nella salvezza perché non potevo ammettere che una storia calcistica come la nostra potesse retrocedere dopo un campionato ‘balordo’ come questo – dice Maria Grazia Morganti -.
È stato più uno sperare contro tutto e tutti ma non é venuto mai meno. Per questo con mio figlio sono andata anche a Chiavari. Lo spirito era quello di non cedere allo sconforto e non ho ceduto. Al triplice fischio di ieri mi sono girata proprio verso mio figlio Bepi di 12 anni per abbracciarlo e ho visto che piangeva disperato. Lì mi sono venuti i brividi.
Sicuramente la sofferenza quest’anno è stata inaudita. E infatti, coerentemente, anche ieri abbiamo tremato fino agli ultimi secondi dell’ ultima partita dei play out. É il terzo anno consecutivo che patiamo ma questo é stato il peggiore in assoluto”.
“Il triplice fischio è stato una liberazione da un’angoscia e un ansia che negli ultimi minuti si erano fatte davvero pesanti – dichiara Gabriele Baglivo -. È stato come togliersi un macigno dalle spalle, portato da quasi tutto il campionato….tanta tanta Gioia!!! Quando è arrivato Cosmi, un pò per lui, un pò per i primi risultati positivi ero molto fiducioso per quanto riguardava la salvezza. Poi, piano piano ho iniziato ad avere qualche dubbio, è stata una stagione piena di errori della società e di sfortuna, sembrava segnata!!
Per il valore tecnico dei nostri giocatori, è stata un miracolo questa salvezza!! La sofferenza fa parte del nostro dna, come la passione e l’amore per il Picchio…Purtroppo pare non sia lo stesso per il presidente Bellini, per tanti motivi: sarebbe bastato poco per fare qualcosa di grande in Ascoli, invece non si è molto fidato di dirigenti ascolani affidandosi ad altri dirigenti che sembra abbiano pensato ad altro invece del Picchio. Inoltre, il patron in più non ha mai manifestato il giusto riconoscimento a noi tifosi che abbiamo fatto cose impressionanti per questa squadra.
Credo il tempo di Bellini ad Ascoli sia finito, spero venda il prima possibile”.
“Gioia per la salvezza sofferta ma non mi sono piaciute molto le dichiarazioni del presidente – afferma Mauro Mindoli -. Noi non chiediamo i playoff, ma vogliamo disputare un campionato più tranquillo perché questa tifoseria se lo merita e Bellini sembra non averlo capito. A gennaio quando eravamo ultimi pensavo di non farcela.
Ho avuto momenti alterni, perché pur prendendo Cosmi abbiamo fatto un mercato invernale appena sufficiente per salvarci ma con la minima spesa. Ganz é stato un investimento sprecato e Martinho non ci ha dato quel valore aggiunto che richiedeva la nostra classifica. Meno male Monachello, Agazzi e Cherubin. La nostra squadra ha avuto risultati e gioco alterno coerentemente col valore di questa rosa. Rosa da playout infatti”.
“Io ci ho sempre creduto nella salvezza dell’Ascoli fin però ieri troppa sofferenza – commenta Federica Agostini -. Con il pareggio si è rischiato molto e siamo stati bravi e fortunati. Non vedevo l’ora che la partita finisse, specie nei minuti finali che erano divenuti interminabili.
Dobbiamo sicuramente ringraziare mister Cosmi e i ragazzi che ci hanno regalato questa permanenza in serie B. Il prossimo anno serve u cambio di rotta: l’allenatore deve rimanere e la squadra dovrà essere costruita a partire da giugno con acquisti di categoria”.
“Quella di ieri è stata una gioia indescrivibile che dopo un anno di sofferenze sportive e altrettante personali – spiega Massimo Bugiardini – . Uno sfogo liberatorio. Nella salvezza ho sempre creduto ma non nei play out. Dopo Chiavari ho capito che sarebbe stata dura assai. Una tale sofferenza così con una squadra cosi non vorrei più viverla.
Serse Cosmi è stato il condottiero della formazione bianconero, capace di ottenere la permanenza in B per il rotto della cuffia. A mio avviso però, l’oscar se lo meritano soprattutto i tifosi, che sono stati determinanti per il raggiungimento di un traguardo così importante. I supporters meritano ben altro di una salvezza”.
“Al fischio di finale ho pianto – dice Enzo Rozzi -. E’ stata una settimana da infarto. Francamente non credevo in questa salvezza, anche se dentro al mio cuore bianconero ho sempre avuto un filo di speranza. Ora sono felice, ma non avevo mai sofferto in questa maniera. Inoltre vedere tutta quella gente allo stadio mi ha emozionato, erano 12 anni che non vedevo un Del Duca così pieno”.
“E’ stata compiuta un’impresa ‘epica’ – argomenta Monica Marini – Al triplice fischio mi sono venute le lacrime agli occhi ed ho abbracciato tutti quelli che mi sono capitati a tiro. Io sinceramente, ad un certo punto della stagione, non ci credevo più a questa salvezza (o, almeno, la testa mi diceva questo), ma con il cuore, ovviamente, ci speravo!
Spero vivamente che questo sia l’ultimo anno di sofferenze, non ce le meritiamo, i tifosi capitanati dal grande Gianni Luzi, sono stati fantastici e, direi anche, determinanti per il raggiungimento di questa salvezza. Purtroppo però, la gioia per questo traguardo è stata subito smorzata dalle parole del presidente, che ci ha riportato tutti coi piedi per terra! Se è così stanco e non ha più voglia di ‘investire’ in questa città, lo invito a ‘mollare’ a persone serie e, a quel punto, lo ringrazierò pubblicamente per aver fatto sì che la nostra storia non si sia mai interrotta”.
“Al triplice fischio le lacrime che già stavano scendendo da qualche minuto hanno appunto le proporzioni di una cascata – spiega Luca Agatoni -. L’ abbraccio con tanti compagni di sofferenza è stato straziante, sopratutto con alcuni bambini/ragazzi perché loro sono il futuro e loro devono portare avanti quello che oggi Gianni Luzi e gli Ultras 1898 hanno reso una realtà stupefacente. Siamo una tifoseria unica, viscerale all’inverosimile.
Lacrime diverse da quelle già prodotte in passato: lacrime di rabbia, di disperazione, di speranza di un futuro più degno per il fiero popolo piceno. Non ho mai avuto nessun dubbio sul fatto che ci saremmo salvati. Tanta paura, tanta delusione, tante amarezze difficili da ingoiare quando nasci ascolano e hai l’ Ascoli nel cuore e nel sangue”.