L’organizzazione no-profit Enough Project ha stilato una nuova classifica riguardante il rapporto tra le aziende produttrici di dispositivi hi-tech e i “conflict minerals”. Questa definizione indica tutti quei materiali preziosi che vengono utilizzati in larga parte in apparecchi elettronici di ultima generazione come smartphone, tv e personal computer. Purtroppo tali materiali sono anche “insanguinati”, e ciò per le condizioni in cui vengono raccolti: spesso si tratta di Stati dove non sono rispettate le leggi sul lavoro e si assiste a sfruttamenti, abusi e lotte armate per il controllo dei mercati. La classifica stilata da Enough Project ha messo in risalto tutte quelle aziende che si stanno impegnando ad utilizzare materiali non provenienti da un tale circuito di violenza e di sfruttamento: primo posto per Intel, seguito da HP, SanDisk e Philips. All’ultimo posto, invece, troviamo la Nintendo, che sembra non volersi interessare alla questione. Nelle ultime posizioni anche altri grandi nomi come HTC, Nikon, Canon e Sharp che stanno iniziando ora a muovere i primi passi costretti essenzialmente da obblighi legislativi in materia.
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