L’avocado è un frutto carnoso sempre più diffuso anche nelle nostre cucine, nonostante questa pianta sia di origine tropicale. Si tratta peraltro di un alimento molto particolare, con caratteristiche specifiche, molto controverso dal punto di vista nutrizionale e a, ben vedere, in grado di dividere la platea di osservatori tra coloro che puntano il dito principalmente sui benefici, e coloro che invece sembrano avvertire i consumatori soprattutto sui punti di svantaggio.
Come riconoscere l’avocado
Esteticamente, i frutti si presentano di dimensioni piuttosto consistenti, con una lunghezza fino a 20 centimetri, con un peso fino a 1 kg. La sua forma è simile a quella di una melanzana, con il colore della buccia che tende al verde, rugosa al tatto.
Una volta aperto, l’avocado mostra un seme bruno e pesante, e una polpa chiara, di colore giallo / verde. Tenete conto che in commercio si trovano avocado generalmente molto duri e non ideali da consumare nell’immediatezza.
La ragione è legata al fatto che per necessità di natura commerciale l’avocado viene portato a maturazione solamente dopo la raccolta, e proprio per questo motivo gli avocado in vendita nei supermercati sono abbastanza duri. Per riconoscere l’avocado maturo, prontamente commestibile o utilizzabile per le vostre ricette, sarà sufficiente premerlo leggermente con la mano: dovreste sentire la buccia cedere gradualmente sotto la vostra pressione.
Naturalmente, a questo punto starà a voi e alle vostre esigenze scegliere di acquistare un avocado già maturo, o un avocado non ancora maturo, che andrà poi consumato in un secondo momento. Tenete in considerazione che in questo secondo caso, potete “gestire” l’evoluzione della maturazione ponendo in frigo il frutto: così facendo andrete a rallentarla, potendo prolungare il processo di maturazione.
Le caratteristiche nutrizionali dell’avocado
L’avocado è un frutto estremamente energetico: ricco di grassi, contrariamente a quanto avviene con altri frutti tropicali (si pensi al cocco), ha una bassa quota di grassi saturi, e una maggiore quantità di acidi grassi monoinsaturi, grazie al contributo dell’acido oleico omega9 (lo stesso che si trova nell’olio di oliva).
Proprio per questa specifica composizione, l’avocado è un ottimo nutriente e… spesso anche troppo nutriente! Un frutto di avocado può infatti apportare fino a 500 kcal, decisamente eccedenti rispetto a quanto necessario.
Tra le altre caratteristiche dell’avocado, rammentiamo brevemente la presenza di potassio e magnesio in quantità elevata, mentre dal punto di vista vitaminico, è fondamentale rammentare pur sinteticamente l’alto contenuto di acido folico. Presente anche una forte quantità di vitamina E, potente antiossidante.
Come usare l’avocado in cucina
Dell’avocado si consuma solamente la polpa, visto che buccia e seme non sono commestibili. Il sapore non è affatto dolce (il gusto richiama alla mente un leggero sapore di noce), e la consistenza è liscia e cremosa, proprio a causa dell’elevata presenza di grassi che ne dà un aspetto sostanzialmente oleoso.
Detto ciò, l’avocado può essere può essere consumato singolarmente come frutto, oppure può divenire elemento fondamentale per la preparazione di ottime salse (come la guacamole), frullati, gelati, cocktail, macedonia.
Frequente è inoltre il suo utilizzo nel sushi, così come nelle insalate di pollo o negli arrosti. Nella maggior parte dei casi, quando l’avocado va ad aggiungersi alle altre pietanze, lo si fa lasciando il frutto a crudo: se infatti viene riscaldato, il rischio è che si vada ad esaltare un gusto amaro, a causa delle sostanze che vengono rilasciate con le alte temperature, e che sono in grado di alterare il gusto naturale degli alimenti a cui viene abbinato.
Olio di avocado
Così come avviene per altri oli, l’olio di avocado si ottiene per spremitura a freddo della polpa del frutto, anche se alcuni preferiscono – forse, anche per comodità – estrarlo per centrifugazione. Il suo colorito è tendenzialmente verde smeraldo, a giustificare l’elevato contenuto di clorofilla.
Gli usi dell’olio di avocado sono molteplici, e può essere fruito sia in cucina o in cosmetica. In questa seconda ipotesi, si tende ad esaltare i suoi contributi nutrienti per la pelle, capace di ristabilire e integrare il film idrolipidico cutaneo, al quale si avvicina molto per la composizione degli acidi grassi. Si tratta pertanto di un elemento che potrà essere
particolarmente utile in caso di trattamento di pelle secca e devitalizzata.