Nelle zone colpite dal sisma si registra la presenza di colonie feline e canine abbandonate a loro stesse. Un tempo fedeli compagni di vita, questi animali sono rimasti soli per cause di forza maggiore.
Un fenomeno invisibile e doloroso spesso causato dall’impossibilità del proprio amico umano di portare con se l’animale nelle varie sistemazioni della costa o dal destino beffardo che ha voluto la loro presenza nelle zone di cratere rimaste isolate o impraticabili a causa delle macerie o delle vie di comunicazione compromesse.
In questa difficile situazione gli animali domestici restano soli e tornano allo stato selvaggio con le difficoltà di sorta e con lo scarseggiare dei viveri e di eventuali catene alimentari lasciandogli poche prospettive di sopravvivenza.
Terremoto animali, la situazione a oggi
La Lega Nazionale per la Difesa del Cane e molte associazione del settore si sono attivate dalle prime ore successive al 24 agosto scorso per raccogliere cibo e altro materiale da inviare sui luoghi colpiti e per accudire animali che hanno perso le loro famiglie ed eventualmente ospitare i nuovi randagi. Ad oggi con il calare dei riflettori la situazione però resta critica.
Sorvolando le zone isolate con droni o con avvistamenti si notano colonie di animali abbandonati al loro destino e per questo bisognosi anche loro di qualche iniziativa o intervento sul campo.
Come aiutare gli amici a 4 zampe
Per le zone del cratere comprese nei comuni di Acquasanta Terme ed Arquata del Tronto, c’è la delegazione locale di Ascoli Piceno della Leidaa che ha lanciato un SOS e richieste di intervento urgenti.
Tale organizzazione si occupa di assistere gli animali rimasti tra le macerie ed insieme ad alcuni volontari della zona hanno già compiuto diverse azioni di rifornimento viveri. Per maggiori informazioni: Leidaa Ascoli Piceno.