ASCOLI PICENO – La Notte dei Colori, andata in scena ieri, oltre ad ottenere un enorme successo di pubblico, ha scatenato un’infinità di polemiche, soprattutto per alcune iniziative presenti nel programma. Sul banco degli imputati l’oramai celeberrimo Sexy Car Wash. A tal proposito, alcuni manifestanti di diverse associazioni cittadine hanno analizzato lo svolgimento della serata, mettendone in evidenza le pecche e addirittura ritenendo necessaria una pubblica protesta.
LA PROTESTA – Ecco alcuni stralci del comunicato a firma di alcuni dei manifestanti che hanno aderito alla protesta. “Fin dall’uscita del suo programma la Notte dei Colori ha suscitato polemiche e sdegno in chi si occupa di cultura ad Ascoli Piceno, o quantomeno lotta per farlo. Nella convinzione che i cittadini abbiano il diritto di riconoscersi e sentirsi rappresentati dall’offerta d’intrattenimento che l’amministrazione comunale propone, alcune rappresentati di associazioni culturali ascolane hanno alzato la testa protestando pubblicamente. Lo hanno fatto davanti al teatro Ventidio Basso, per l’occasione accuratamente chiuso, circondato da un esposizione di automobili. A scatenare la reazione è stato in particolare lo spettacolo di sexy car wash, ampiamente pubblicizzato nei giorni passati come una delle chicche di questa notte di puro divertimento. Con fischi e striscioni il gruppo di manifestanti ha deciso di rendere pubblico il proprio sdegno. Uno sdegno, sia ben chiaro, che non ha niente a che vedere con le due ragazze artefici dello show o con chi le ha usate per pubblicizzarsi e ancor meno ha a che vedere con questioni di perbenismo o bigottismo. Una protesta contro scelte artistiche che non rappresentano la cittadinanza, contro un’idea d’ intrattenimento che non è condivisibile da parte di chi lotta quotidianamente per la diffusione della cultura. Una manifestazione d’indignazione verso coloro che non ritengono che il divertimento possa essere agito in luoghi di rilevanza culturale come musei o teatri, verso chi preferisce pensare lo svago come annullamento dell’attività celebrale invece che come momento di condivisione di idee, verso chi crede che per ovviare alle problematiche sociali che ci attanagliano ci sia bisogno di “spegnere il cervello”. L’intrattenimento di una notte bianca deve essere leggero, fruibile, evasivo, popolare ma limitarlo fino a questo punto è davvero troppo riduttivo.