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La lunga giornata di Mattarella ad Arquata del Tronto e nelle altre zone colpite dal sisma dello scorso anno. Il presidente della Repubblica è tornato sui loghi devastati dal terremoto, da Amatrice ad Arquata e ha detto: “sono stati fatti passi avanti incoraggianti, ma naturalmente non cancellano per niente quello che occorre, quello che manca e le lacune che ci sono. Ci sono tanti altri passi da fare con velocità”.

Mattarella ha garantito che le macerie verranno rimosse a breve. “Sono state rimosse le macerie pubbliche, perché è più facile e non è necessario il consenso dei privati – ha detto – ora, qui nel Lazio, si è fatto un grande affidamento con importanti fondi per togliere tutte le macerie e quindi in una prospettiva a breve questo si farà”.

Ma sarà la ricostruzione il vero passo importante. 

La visita di Mattarella

La prima tappa della visita del Presidente è stata Pescara del Tronto, frazione di Arquata. 

Mattarella si è intrattenuto con una giovane sfollata, Maria Cristina Diacono, che ha chiesto un impegno per far ripartire le scuole e le attività produttive. ”Certo, il lavoro è indispensabile” le ha risposto il presidente.

Mattarella ha anche deposto una corona di fiori nell’ex area giochi di Pescara del Tronto ed è sceso lungo la Salaria, dove sono state allestite le casette per gli sfollati.

Ad accoglierlo i terremotati che oggi vivono nelle Sae e le autorità, tra cui il vescovo di Ascoli Piceno mons. Giovanni d’Ercole, che per la prima volta ha fatto suonare le campane della nuova chiesa di legno, in omaggio al Capo dello Stato. 

Il presidente Ceriscioli

“Il desiderio del presidente Mattarella era quello di incontrare le persone che sono tornate nelle casette a Pescara del Tronto. Un impegno che ha preso e mantenuto più volte, quello di tornare nei luoghi del sisma. Un modo per confermare ogni volta l’impegno costante dello Stato e la vicinanza nei confronti della popolazione, una vicinanza non solo formale e simbolica ma sostanziale”.

“E’ chiaro che qui – ha aggiunto Ceriscioli – i problemi sono enormi e la presenza dello Stato è essenziale per poter affrontare una situazione così difficile. Solo ad Arquata del Tronto sono state rimosse 53mila tonnellate di macerie. Presto comunque consegneremo un altro blocco di casette per Arquata”.

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