Non so se succede anche a voi con i libri dell’estate, ma nel corso dell’anno intercetto una grande quantitativo di libri che poi, per motivi di tempo, impegni, stanchezza mi ritrovo a un certo punto ammucchiati in giro per casa che attendono solo il mio benevolo occhi di lettore per prendere vita.
Spesso sono libri bellissimi e meritevoli che però, complice un linguaggio magari più impegnato o una lunghezza non indifferente non riusciamo a smaltire durante l’inverno quando lavoro, impegni e frenesia quotidiana ci distraggono in continuazione.
A volte questi libri sono addirittura dei classici che, complice la loro fama, tendiamo a considerare come “già” letti anche se magari mai in modo approfondito e appassionato come meriterebbero. Oppure si tratta di uscite recenti che per bellezza e complessità abbiamo preferito lasciar “decantare” in libreria in attesa del momento giusto per prenderli tra le dita e lasciarli finalmente parlare al nostro cuore.
L’estate è perciò un momento magico e per dedicarsi a queste letture un po’ più “strong” e per questo motivo in questo post vi voglio segnalare alcuni capolavori di oggi e di ieri che mi terranno compagnia nel corso delle ferie.
Libri estate, ecco i consigli
Il maggior tempo libero e i ritmi più lenti delle ferie saranno la cornice ideale perciò per questi gioielli della letteratura.
Inizio segnalando con un classicone, scelto tra le altre cose come libro delle vacanze dal nostro Gruppo di Lettura Rinascita.
Si tratta infatti del conturbante Lolita di Vladimir Nabokov. Questo romanzo, che ha dato origine a un mito, è un pezzo fondamentale della cultura del ‘900. La complessità dei personaggi, la loro terribile bellezza sta nel fatto che ci mostra come la distruzione di sé sia una radice maligna capace di attivarsi nel cuore di ciascun individuo. Sarà una lettura difficile ma sono certa che servirà a capire molto meglio il mondo e noi stessi. Come scrive Citati a proposito del libro: “Come accade sempre ai grandi libri, Lolita si è spostato nel mio ricordo. Non mi ero accorto che possedesse una così straordinaria suggestione mitica”.
Il secondo libro che vi segnalo è un altro complesso romanzo che da tempo mi insegue e che credo di dover affrontare ora che avrò maggiore calma e silenzio. Si tratta di Sorella mio unico amore di Carol Joyce Oates.
L’autrice, un vero mito della narrativa americana racconta in questo libro un pezzo di middle class statunitense dove il mito del successo è il metro di ogni giudizio sul valore della vita del singolo. Un gioco crudele che non può se non obbligarci a riflettere sul senso della nostra società.
Della stessa autrice sono usciti poi di recente anche altri romanzi legati alla società USA, tra cui il bel testo Il giardino delle delizie. Anche qui lo scontro tra realtà mediocre e sogno di evasione è motore assoluto per i personaggi, sospesi tra disperazione e illusione.
Dalla quarta di copertina folgorante: “”Il giardino delle delizie” racconta l’America proletaria degli anni Cinquanta e Sessanta, l’America white trash, avida di scalate sociali e rivincite, cianotica per i pugni incassati dai bastardi nelle bettole e dalla vita. Manescamente sordida, fumeggiante e sognatrice. Attraverso gli occhi di una ragazza fragile e bellissima, straziata dai desideri e dai demoni sociali ereditati, Oates tesse una storia di abusi e violenze, un ritratto realistico di quella impetuosa fiumana americana che travolge e annega i suoi figli, attirandoli ai margini dell’esistenza, senza possibilità di ritorno, nel miraggio di un paradiso terrestre, un giardino delle delizie che si rivela, alla fine, una terra desolata”.
Un altro volume che mi interessa molto consigliarvi è un libro recentemente tornato in auge in quanto scelto per una adattamento per una serie TV che sta scatenando ampi dibattiti sul tema dei diritti delle donne, del femminismo e del concetto stesso di libertà.
Si tratta del romanzo distopico Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood. In un mondo devastato dalle radiazioni atomiche, gli Stati Uniti sono divenuti uno Stato totalitario, basato sul controllo del corpo femminile.
Difred, la donna che appartiene a Fred, ha solo un compito nella neonata Repubblica di Galaad: garantire una discendenza alla élite dominante. Il regime monoteocratico di questa società del futuro, infatti, è fondato sullo sfruttamento delle cosiddette ancelle, le uniche donne che dopo la catastrofe sono ancora in grado di procreare. Ma anche lo Stato più repressivo non riesce a schiacciare i desideri e da questo dipenderà la possibilità e, forse, il successo di una ribellione.
Mito, metafora e storia si fondono per sferrare una satira energica contro i regimi totalitari. Ma non solo: c’è anche la volontà di colpire, con tagliente ironia, il cuore di una società meschinamente puritana che, dietro il paravento di tabù istituzionali, fonda la sua legge brutale sull’intreccio tra sessualità e politica. Quello che l’ancella racconta sta in un tempo di là da venire, ma interpella fortemente il presente.
In un mondo come il nostro dove ancora la vita e il corpo delle donne sono utilizzato ahimè spesso come strumento politico e come “posta in gioco” credo davvero che sia una lettura necessaria.
Mi rendo conto ora che pur non consapevolmente ho scelto tutti titoli che in qualche modo hanno a che fare con il tema del femminile… che dire, è più forte di me!
Buona estate e buone letture! Scrivetemi a info@bibliodiversita.it