A dieci mesi dalla nascita e dall’avvio della Stazione Unica Appaltante della Provincia di Ascoli Piceno arriva un importante passo che riguarda proprio la disciplina degli appalti di lavori, forniture e servizi vigente sul territorio.
Ad annunciarlo in conferenza stampa è stato il Presidente della Provincia Paolo D’Erasmo, i Consiglieri Tonino Capriotti e Daniele Tonelli ed i portavoce delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative che hanno aderito all’iniziativa, ossia: Paola Giovannozzi Segretaria Provinciale Cgil Ascoli Piceno, Ubaldo Falcioni della Filcem-Cgil Ascoli Piceno, Maria Teresa Feriozzi e Antonio Angelini rispettivamente responsabili Area Sindacale Territorio per la Cisl Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto e Giuseppe Pacetti responsabile Area Sindacale Territorio della Uil.
Il protocollo
La collaborazione con queste organizzazioni sindacali scaturisce dal fatto che attualmente, nel territorio della Provincia, tutti i settori coinvolti nelle attività affidate in appalto versano in forte crisi economica, la quale ha spinto le imprese ad adottare una politica di forti ribassi per vincere le relative gare. Ciò ha comportato una riduzione dei margini economici, una forte precarietà del lavoro, cattiva qualità dei servizi erogati fino ad arrivare alla violazione di norme legislative e contrattuali.
Dunque, l’intesa presentata nella giornata di ieri nasce proprio per invertire tale tendenza negativa, poiché gli appalti ricoprono un ruolo fondamentale nell’economia del territorio, ruolo destinato a crescere nei prossimi anni in occasione della ricostruzione post sisma. Si è resa necessaria, così, la predisposizione di una regolamentazione della materia puntuale che miri a tutelare le imprese, favorire una sana concorrenza, creare e mantenere posti di lavoro.
“Al centro di tutto ci sono i lavoratori” – sottolinea il Presidente Paolo D’Erasmo – “che sono la parte che necessita di più tutele nell’ambito di tali procedure. Sancire un’intesa con i sindacati dimostra che la Provincia di Ascoli Piceno sta muovendo dei passi importanti per garantire i pieni diritti ai propri cittadini lavoratori in un’ottica di coordinazione con le parti sociali”.
Dello stesso avviso sono gli esponenti dei sindacati aderenti all’intesa che hanno sottolineato come gli obiettivi del protocollo siglato siano quelli di rafforzare gli strumenti che contrastino le situazioni di concorrenza sleale, garantiscano la legalità delle procedure di affidamento, la tutela dell’occupazione e la sicurezza nei luoghi di lavoro, disciplinino il sub-appalto e favoriscano criteri di scelta improntanti sulla qualità delle prestazioni.
Le novità introdotte
Il Protocollo d’intesa ha durata triennale e disciplina dettagliatamente varie ambiti delle procedure di appalti di lavori, forniture e servizi. Tra le principali novità si segnalano il divieto di ridurre il numero di ore di lavoro una volta intervenuto l’accordo, la qualificazione degli operatori e sostanziali modifiche per i criteri di scelta che le pubbliche amministrazioni dovranno adottare, quale il tendenziale superamento del massimo ribasso e l’obbligo dell’offerta più vantaggiosa per gli appalti dei servizi sociali, per quelli ad alta intensità di manodopera e per gli incarichi tecnici.
Inoltre la digitalizzazione delle procedure, la riduzione degli oneri documentali a carico delle imprese, la valorizzazione della fase progettuale e della qualità architettonica mediante l’introduzione di concorsi di progettazione e la pubblicazione online dei progetti per garantire la ponderazione delle offerte, nonché il rispetto della sostenibilità energetica ed ambientale con l’attribuzione di punteggio maggiore per i lavori, i beni ed i servizi con minore impatto sulla salute e sull’ambiente.
Un occhio di riguardo alla disciplina in materia di subappalto, dove anzitutto si è introdotta la responsabilità in solido tra subappaltante e subappaltatore e l’obbligo di iscrizione dei lavoratori edili delle imprese subappaltatrici alla Cassa Edile Locale. Non solo, la disciplina predisposta dal Protocollo d’intesa mira a contrastare fenomeni malavitosi quali il caporalato e situazioni di lavoro irregolare.
Tale Protocollo d’intesa, a detta del Presidente Della Provincia, dovrebbe rivestire un ruolo importante sul nostro territorio per combattere la crisi economica con la creazione di posti di lavoro regolari. Del resto, sottolinea proprio il Presidente D’Erasmo – “Il territorio può risollevarsi da una crisi così grave soltanto se si lavora tutti insieme per mettere al centro i lavoratori e la legalità”.