Il Consiglio Provinciale ha dato il via libera alla rimodulazione del Piano di Riequilibrio pluriennale 2013 – 2022, lo strumento previsto dal Testo Unico sugli Enti Locali attraverso il quale la Provincia sta gestendo il complesso processo di risanamento finanziario. L’iter di approvazione ha previsto un doppio passaggio in Consiglio con due distinte votazioni e il parere positivo espresso dall’Assemblea dei Sindaci con 16 voti favorevoli e l’astensione dei Comuni di Cossignano e San Benedetto del Tronto.
Cosa prevede il Piano di Riequilibrio
Il Piano di Riequilibrio è stato modificato a seguito della Legge di Bilancio 2017 che consente la possibilità di ammortizzare i residui passivi antecedenti il primo gennaio 2015 in 30 anni anziché 10: si tratta di una quota per la Provincia di Ascoli Piceno di circa 2,9 milioni di euro. Tra l’altro il Piano ha visto i frutti di alcune misure poste in essere quali la riduzione della spesa del personale con il passaggio di dipendenti alla Regione Marche a seguito della Legge Regionale del 2015, la razionalizzazione dei consorzi e delle partecipate e la rinegoziazione dei mutui con la Cassa Depositi e Prestiti e altri istituti di credito. Il documento, che ha ricevuto il parere favorevole dei Revisori dei Conti, è stato illustrato in aula dal Consigliere Tonino Capriotti che ha evidenziato come esso “certifichi una riduzione notevole del deficit strutturale della Provincia passato in soli due anni dai 34 milioni di euro del primo gennaio 2015 ai 21 milioni di euro di fine 2016“.
Recuperati 13 milioni di euro
“Si tratta di un risultato di straordinaria importanza – ha evidenziato il presidente della Provincia Paolo D’Erasmo – che è stato conseguito grazie all’impegno collettivo degli amministratori provinciali, dei sindaci e dei dipendenti. Si è partiti da una situazione estremamente difficile formalmente di pre-dissesto ma tecnicamente di dissesto. In 32 mesi si è fatto un lavoro straordinario recuperando 13 milioni di euro di maggiori entrate, un lavoro che servirà per il futuro. Si è operato con grande senso di responsabilità non solo riuscendo a pagare i debiti verso i fornitori dell’Ente negli anni 2014, 2015 e 2016 ma anche continuando a fare investimenti sul territorio, penso ai 4 milioni sulle strade e ai progetti di verifica della vulnerabilità sismica partiti per 9 istituti scolastici superiori, per non parlare dell’avvio della Stazione Unica Appaltante una delle poche a livello nazionale per quanto riguarda le Province”.