Nei giorni scorsi l’Amministrazione di Colli ha approvato una delibera in giunta in cui si impegna a rivitalizzare il centro storico e tra le iniziative il sindaco Andrea Cardilli ha sottolineato l’intenzione di istituzionalizzare il Museo di Bacologia che fino a oggi è stato accantonato per mancanza di fondi. L’iniziativa nasce in collaborazione con la Pro Loco di Colli i quali uffici verranno spostati nel centro servizi Casa Rubicini e al loro posto, sarà allestito il Museo di Bacologia Celsio Ascenzi.
Il Museo di Bacologia
Il museo è stato dedicato a Celsio Ascenzi perché nasce grazie alla generosità della famiglia Ascenzi, che ha messo a disposizione diverso materiale. “Per noi – ha commentato il presidente della Pro Loco, Marco Collina – è fondamentale mantenere viva questa attività che nel piceno è stata così grandiosa e conosciuta in tutta Europa. In Italia su 150 stabilimenti di semi bachi, 102 erano nel Piceno. La nostra intenzione è proprio quella di rilanciare l’attività con la produzione del seme da sete”. Inoltre, un altro dato importante da sottolineare è che all’epoca del funzionamento gli stabilimenti piceni occupavano 5 mila lavoratori, in gran parte donne.
Un cuore di seta nella Valle del Tronto
Per la realizzazione del progetto è stata istituita una commissione scientifica formata da Luana Lappa, Giuliano De Angelis, Franco Laganà, Gianni Silvestri, Tonino Orsetti, Maurizio e Gabriele Cavezzi, Olimpia Gobbi, Laura Melloni e Giuseppe Di Bello. “Metteremo in campo tutte le nostre forze per rilanciare il museo – ha commentato il sindaco – L’abbiamo per questo inserito nei circuiti scolastici e già, nella mattinata del 13 maggio, una scuola ha visitato la struttura e ai piccoli alunni è stato spiegato quello che era il procedimento di una volta. Inoltre cominceremo un gemellaggio con Padova, realtà importantissima italiana per l’allevamento dei bachi da seta”. Intanto, in ogni via di accesso al paese sarà posto un cartello con su scritto “Nel piccolo cuore di seta della Valle de Tronto”.