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Con ogni probabilità era il film più atteso della stagione (insieme a Spider Man e Star Wars): i Guardiani della Galassia 2. Quando più di due anni fa Guardiani della Galassia approdò nelle sale la reazione del pubblico e della critica fu unanimemente entusiasta per due motivi principali: lo stile pop farcito da vecchie hit anni ottanta e il fatto che nessuno si sarebbe mai aspettato qualcosa di tanto spettacolare da un cinecomic con protagonisti personaggi pressoché sconosciuti.

Ma ora che Star Lord (Chris Pratt) e soci sono diventati delle vere e proprie icone presso il grande pubblico è decisamente più difficile stupire gli spettatori, che naturalmente sanno già cosa aspettarsi andando in sala.

Quello che mancava era un vero approfondimento psicologico e caratteriale di ciascun membro dei Guardiani: Gamora (Zoe Saldana) prova qualcosa per Star Lord? Quest’ultimo nel frattempo è alle prese con una rivelazione scioccante: l’arrivo di suo padre (interpretato da una vera icona del cinema anni 80, Kurt Russell).

I GUARDIANI DELLA GALASSIA 2: RECENSIONE E SPOILER!!!

La prima parte del film è ricca di momenti visivamente spettacolari e situazioni costruite a regola d’arte, con il solo difetto di risultare poco carica di sostanza, come se il regista  non volesse farci comprendere fino in fondo la trama.

Nonostante il protagonista risulti essere Star Lord i veri ‘eroi’ della pellicola sono il Drax di Dave Bautista, ( una gradevole conferma)  Yondu, interpretato da Michael Rooker ( il cui personaggio è davvero ricco di sfumature) e il dolcissimo  Baby Groot.

Ad aggiungere grande valore al tutto ci pensano le scenografie digitali con dei paesaggi mozzafiato, e in generale il comparto degli effetti visivi, che rendono Guardiani della Galassia Vol.2 una vera opera visiva. Non mancano gli innumerevoli riferimenti alla cultura pop: spettacolare il cameo di David Hasselhoff, insieme a quello di Stan Lee.

Il villain della storia, interpretato dal padre del protagonista, non lo si può definire  innovativo e senza dubbio può dare la sensazione di essere simile a mille altri personaggi, ma Kurt Russell riesce a infondergli una tale energia  da  renderlo colmo di un fascino indecifrabile.

La morale o messaggio finale del film è quello dell’importanza di appartenere a un nucleo familiare che non è tale solo in virtù di un legame di sangue: i Guardiani si urlano contro (con epiteti molto spesso poco lusinghieri) e si deridono a vicenda, ma senza mai dimenticare di proteggersi le spalle. Come una vera famiglia.

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